Scontro sulla medicina di gruppo integrata a Pieve di Soligo. Mazzocco: “Pericolosa caccia alle streghe”

Dopo le dichiarazioni del dottor Salvatore Cauchi, coordinatore della Mgi “Quartier del Piave” (vedi articolo), che ha respinto le accuse sul malfunzionamento della Medicina di Gruppo Integrata del distretto di Pieve di Soligo, e la dura presa di posizione del sindaco Stefano Soldan, che ha annunciato la convocazione dei vertici della Regione e dell’Ulss 2 Marca Trevigiana per venire a capo della questione, anche l’opposizione pievigina è intervenuta sulla delicata vicenda.

Da una parte ci sono il dottor Cauchi e tutto il suo staff, che difendono il loro lavoro e che negano i ritardi e le lunghe code per le visite, dall’altra c’è il primo cittadino di Pieve di Soligo che, dopo diverse segnalazioni dei suoi cittadini, ha voluto vederci chiaro e ha deciso di chiedere un confronto con il direttore generale dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, Francesco Benazzi, e con la Regione Veneto per cercare di trovare una soluzione che vada a beneficio dei pazienti ma anche dell’immagine di Pieve di Soligo.

Un’immagine e un servizio che, secondo il consigliere comunale di minoranza Silvia Mazzocco, sarebbero stati inficiati dallo stesso sindaco Soldan che, invece di promuovere una realtà che per il consigliere Mazzocco avrebbe raggiunto l’obiettivo fissato dalla Regione Veneto rispetto alla disponibilità nei confronti dei pazienti, l’ha seriamente messa in discussione.

“Le doglianze del sindaco sono strumentali a colpire una categoria di professionisti che soprattutto in questo periodo si è posta in prima linea per tutelare la salute di tutti – ha affermato Silvia Mazzocco, capogruppo dell’opposizione in consiglio – Rispetto alle mie conoscenze anche personali, i medici della medicina integrata visitano mediamente 30/40 pazienti al giorno su appuntamento e ulteriori 10/15 pazienti senza appuntamento”.

“A ciò si aggiungono le visite domiciliari, le consulenze telefoniche e la gestione di ambulatori periferici che molti medici hanno mantenuto al solo fine di tutelare coloro che, a causa dell’assenza di un adeguato sistema di trasporto pubblico, non possono accedere agli ambulatori pievigini – continua – I dati relativi agli accessi possono essere acquisiti e in ogni caso andrebbero effettuate opportune verifiche coinvolgendo anche i soggetti interessati al fine di condividere eventuali strategie per superare le criticità, se esistenti”.

“Mi risulta inoltre che la medicina integrata di Pieve di Soligo abbia conseguito l’obiettivo fissato dalla Regione rispetto alla disponibilità nei confronti dei pazienti – conclude il consigliere Mazzocco – Spiace constatare che il sindaco di Pieve di Soligo, invece di promuovere una realtà che pochissimi territori vantano, probabilmente per motivi elettorali fomenti una pericolosa caccia alle streghe”.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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