Tempio del Canova, l’Opera Dotazione rispedisce le accuse al mittente: “Nessuna modifica allo statuto, non capiamo da dove sia nato questo dubbio”

Il Tempio del Canova
Il Tempio del Canova

Nei giorni scorsi, per mano di un cittadino possagnese, è stato posto il cartello “vendesi” nelle vicinanze del Tempio del Canova: il fatto, che in un primo momento è sembrato goliardico, ha poi prodotto una polemica che nascerebbe dalla contrarietà di alcuni cittadini verso una variazione dello statuto che regola gli equilibri tra l’Opera Dotazione del Tempio, il Comune e la Parrocchia nell’usufruire del prezioso edificio religioso.

La preoccupazione riguarderebbe l’eventuale passaggio di proprietà alla parrocchia, che per il paese sarebbe inaccettabile. La condizione attuale del Tempio non mostra formalmente però alcuna oscillazione in quel verso e per renderlo possibile sarebbe necessaria una modifica dello statuto della Fondazione. I diretti interessati, improvvisamente accusati di questa tendenza, si dicono increduli nel ricevere queste critiche, che definiscono infondate.

Dalla presidenza dell’Opera Dotazione del Tempio, infatti, la presidente Vania Cunial risponde: “Siamo sgomenti e increduli per quanto abbiamo visto esposto sul colonnato del Tempio qualche settimana fa, e per quanto abbiamo letto in due quotidiani nei giorni seguenti. Non comprendiamo da cosa si siano originate simili notizie che non hanno alcun risconto nella realtà, non essendo mai stato nell’ordine del giorno dei nostri consigli alcun progetto di modifica dello statuto della Fondazione.

Al parroco, componente del Consiglio di Amministrazione dell’ente, va la nostra solidarietà per i gratuiti attacchi personali ricevuti. È indubbio che, secondo le volontà testamentarie del fratello di Antonio Canova mons. Sartori, trasfuse già nel primo statuto del nostro ente, il Tempio Canoviano sia la chiesa parrocchiale dei possagnesi, e crediamo che questo nessun possagnese accetterebbe neanche di sentirlo messo in discussione”.

“Ma altrettanto indubbio è che la proprietà appartenga all’Opera Dotazione del Tempio, che autonomamente lo custodisce provvedendo alla sua manutenzione e valorizzazione per assicurarne la miglior fruibilità da parte di tutti – continua la presidente Cunial -. Ci rammarica che qualcuno abbia preferito pubblicare notizie tanto d’effetto, pesanti e non corrispondenti al vero, senza aver prima cercato un confronto con noi”.

Secondo quanto raccontato dall’avvocato Cunial, quindi, la proprietà del Tempio è sempre stata condivisa secondo la volontà del fratello dell’artista e non c’è mai stata la volontà di cambiare questa regola. La questione della proprietà del Tempio potrebbe essere sorta durante le mediazioni relative alla Sala Pio X (che approfondiremo in un successivo articolo).

“Abbiamo un sito web con l’indicazione di tutti i contatti utili, e non sarebbe stato per nulla difficile avere un colloquio chiarificatore e certamente rasserenante circa progetti e prospettive che riguardano il Tempio – continuano dall’Opera del Tempio -. Nonostante il nostro disappunto per quanto accaduto, che ci sta portando via tempo ed energie da utilizzare invece per portare avanti progetti importanti ai quali stiamo lavorando, rimaniamo a disposizione di chi ha scritto quelle notizie e di tutta la popolazione interessata, per confrontarci su questo ed eventualmente su altri punti. Siamo i primi a dire che il Tempio è di tutti i Possagnesi e non si tocca, neanche però con l’apposizione di striscioni indecorosi e che danneggiano la struttura”.

La replica

È Giuseppe Paolin, ex deputato, che parlando come privato cittadino (è anche un effettivo esponente del gruppo Lega, non presente in consiglio comunale) si assume la responsabilità di aver sollevato questa polemica, confermando – senza specificare la fonte – di aver sentito di una proposta di acquisizione del Tempio e di essersi preoccupato.

“Ora il Cda dell’Opera dice di essere disponibile a informare, ma sul suo sito internet non è possibile trovare nessuna delibera né nessun bilancio. Non ho mai detto che questa proposta fosse tra i punti all’ordine del giorno, ma ho voluto agire preventivamente per evitare di trovarci di fronte al fatto compiuto, come per la Sala Pio X” ha replicato.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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