La minoranza di Refrontolo: “I piccoli Comuni non possono farcela, sì all’unione dei servizi con Pieve”

“I piccoli Comuni non possono pensare più di essere autosufficienti e l’unione dei servizi o le fusioni sono una strada obbligata. Lo ha capito anche la gente. Quella che, per esempio, domenica è andata senza paura a votare per il alle fusioni in tanti Comuni veneti fra i quali Crespano e Paderno del Grappa”. All’indomani dei Referendum sulle fusioni il gruppo consiliare comunale di minoranza “Per Refrontolo” rivendica la bontà della scelta di varare l’unione dei servizi con Pieve di Soligo realizzata quando, nella precedente legislatura, il gruppo era seduto sui banchi di maggioranza.

Ricordiamo con amarezza – fa sapere oggi il gruppo – la campagna elettorale condotta quattro anni fa dai nostri avversari, fra i quali anche chi agiva dietro le quinte o chi ora ha preso le distanze dall’amministrazione in carica, contro l’unione dei servizi che noi avevamo condotto in porto precedentemente. Una campagna – continua “Per Refrontolo” – che allora aveva denigrato il nostro sforzo e cavalcato la paura della gente, ipotizzando che il paese avrebbe finito per perdere tutti i servizi essenziali e sarebbe tornato indietro nel tempo”.

“Fatto sta – chiude “Per Refrontolo” – che poi, confermando la nostra scelta senza essere obbligata a farlo, l’attuale amministrazione ha di fatto riconosciuto che la direzione che avevamo preso noi era stata lungimirante e quella più giusta e più utile per garantire quell’efficienza dei servizi che un piccolo Comune fa sempre più fatica a mantenere da solo, alle prese com’è con carenza di risorse e personale. Ora siamo certi che i cittadini che quattro anni fa hanno creduto in buona fede a chi agitava lo spauracchio di un paese sull’orlo del burrone, abbiano capito che l’unione dei servizi con Pieve era e resta la soluzione migliore”.

(Fonte: gruppo consiliare Per Refrontolo).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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