Le fiabe classiche reinterpretate da Svetlin Vassilev: l’illustratore bulgaro si racconta alla Mostra d’Illustrazione per l’infanzia

L’arte non conosce confini, parla una lingua universale comprensibile a tutti, tocca persone da diversi paesi, contesti e civiltà: ecco perché nell’arte il concetto di confine è del tutto privo di significato”. Ad affermarlo è Svetlin Vassilev, l’ospite d’onore della 41^edizione della Mostra d’Illustrazione per l’infanzia di Sarmede. 

Nato nel ’71 a Ruse, Vassilev torna alla “Casa della Fantasia” a distanza di vent’anni con un centinaio di tavole tratte dalle oltre cinquanta opere letterarie che ha reinterpretato con le sue illustrazioni, offrendo nuove chiavi di lettura a classici senza tempo quali “Romeo e Giulietta”, “Peter Pan”, “Moby Dick” e “Don Chisciotte” che nel 2004 gli è valso il Premio Onorario di Stato per l’Illustrazione della Grecia, paese in cui vive dal ’97.

Peter Pan di Vassilev

Non a caso Vassilev è noto dai critici come “pittore letterario” a cui, dal punto di vista stilistico, si riconosce una spiccata affinità con il linguaggio pittorico dell’Art Nouveau riconducibile in particolare a Gustav Klimt

Peter Pan

Come sottolineato dal curatore della mostra Gabriel Pacheco, l’opera di Vassilev, da cui la scelta di invitarlo in qualità di ospite d’onore, si cala perfettamente nel percorso espositivo ispirato al tema “Orizzonti e confini”, due concettiche nell’arte si liberano del loro significato “escludente” e aprono, al contrario, a nuove convergenze. 

“Io stesso vengo dalla Bulgaria e ho vissuto per quasi la metà della mia vita in Grecia – racconta – ed è notevole come, dopo aver vissuto per tanti anni in un certo luogo, si inizi a capire che le persone sono uguali in ogni parte del mondo, con gli stessi problemi, le stesse speranze, gli stessi sogni, le stesse domande sulla vita o sull’esistenza”. Le storie del singolo nei classici reinterpretati dall’illustratore bulgaro, si ricaricano del loro significato universale grazie all’estetica delle immagini, frutto di una tecnica minuziosa che non diventa “esercizio di stile” ma un mezzo diretto per esprimere le infinite sfumature dell’animo dei personaggi.  

Il piccolo musicista

Fra le cento opere originali che arricchiscono la sezione dedicata a Svetlin Vassilev rientrano le tavole tratte dal libro illustrato “Il piccolo musicista” (Alexandra Mitsiali, Kite edizioni, 2023) pubblicato per la prima volta in versione italiana proprio in occasione della mostra di Sarmede.  

“Quella del piccolo musicista è una storia molto dolce e delicata – prosegue Vassilev – Racconta di un anziano musicista che ha smarrito la propria strada, ha perso la sua ispirazione perché troppo analitico e tecnico. Un giovane suonatore di strada riesce a riportarlo indietro alle origini della sua vita artistica grazie al suo approccio aperto e intuitivo verso la musica, l’arte e il mondo in generale, senza voler a tutti i costi imbrigliare le situazioni della vita in delle scatole chiuse”. 

“L’arte a mio avviso si basa su due elementi fondamentali: uno è l’emozione dell’artista e l’altro è la tecnica. Dunque, se investi troppo pensando alla tecnica perderai di vista i sentimenti, al contrario se ti concentri solo sull’emozione finirai per ripeterti e fare sempre le stesse cose; penso che l’equilibrio sia la risposta in questo caso”. 

Tecnica ed emozione sono due aspetti che ricorrono nelle tavole firmate dall’ospite d’onore esposte alla “Casa della Fantasia” – la mostra durerà fino al 18 febbraio 2024 – dove non solo il visitatore, ma lo stesso Vassilev, racconta, ha potuto osservare “con un occhio esterno” l’evoluzione del proprio linguaggio

“Nel lavoro quotidiano non ci si accorge del cambiamento – racconta – Ma quando fai un passo indietro e riguardi ciò che hai fatto, in effetti noti che c’è stata un’evoluzione negli anni. A dire la verità, penso ad esempio ‘Don Chisciotte’ e a ‘Romeo e Giulietta’ mi è capitato di illustrare lo stesso libro a molti anni di distanza. È interessante notare che pur lavorando alla medesima storia, le illustrazioni in sé risultino completamente diverse: ho visto una crescita e una maturazione. Se il risultato è più interessante? Io lo spero, ma l’ultima parola spetta al pubblico”. 

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