Caso moschea, l’Imam: “Gesti spontanei, nessun proselitismo”

“In un momento di presentazione, l’imam ha mostrato ai bambini alcuni gesti della preghiera rituale. Alcuni alunni di fede islamica, riconoscendo quei movimenti, li hanno spontaneamente imitati. Come spesso accade tra bambini, anche il resto della classe si è unito per gioco, in un momento vissuto con leggerezza e spirito di aggregazione, privo di connotazioni religiose o spirituali”.

Vuole fare chiarezza l’Imam del centro culturale Islamico Emanet di Susegana su quanto accaduto durante la visita del 30 aprile delle classi dell’asilo di Ponte della Priula, a cui hanno partecipato anche il corpo docente e uno dei genitori.

Proprio quella parte della giornata è al centro delle polemiche anche a causa di una foto (divulgata sui social dalla stessa scuola) che mostra i bambini inginocchiati durante la preghiera.

“Durante la visita, la scolaresca ha potuto esplorare i diversi spazi del centro – si legge in una nota dell’associazione – e l’imam Avnija Nurcheski (in foto) ha illustrato ai piccoli ospiti alcuni principi fondamentali dell’Islam, tra cui la preghiera rituale che i fedeli compiono cinque volte al giorno”.

“Siamo sinceramente dispiaciuti – prosegue il comunicato – che l’episodio sia stato frainteso o percepito come una forma di proselitismo. Se quanto accaduto ha urtato la sensibilità di qualcuno, ce ne scusiamo profondamente. Si è trattato di un gesto spontaneo, privo di secondi fini, tanto che è stato condiviso anche sui social e solo successivamente ripreso da alcuni organi di stampa”.

Il centro Emanet sottolinea che la visita rientra in un percorso di dialogo e apertura promosso da tempo, ricordando ad esempio l’evento interreligioso tenutosi a Susegana nell’ottobre 2024, quando l’allora vescovo di Vittorio Veneto, Monsignor Corrado Pizziolo, visitò il centro e, insieme all’imam Nurcheski, invocò la pace tra i popoli.

“Il nostro centro è profondamente radicato nel territorio – conclude la nota – e crede che il miglior modo per promuovere l’inclusione tra culture e religioni diverse sia favorire l’incontro, la conoscenza reciproca e il dialogo, anche attraverso esperienze semplici come il cibo e la convivialità. Ringraziamo i genitori della scuola quanto fatto in questi giorni“.

Tra i più critici sulla vicenda – sulla quale è intervenuto anche il governatore del Veneto, Luca Zaia – c’è il capogruppo in consiglio regionale Lega-Liga, Alberto Villanova, così come tutta la Lega: “L’immagine dei bambini inginocchiati in preghiera nella moschea continua a far discutere – scrive –. Ma oggi, dal quotidiano Libero, apprendiamo anche che nel gennaio 2018 due cugini macedoni, frequentatori del centro, furono espulsi dall’Italia perché sospettati di essere vicini a gruppi jihadisti. Non so se chi ha organizzato questa visita fosse a conoscenza di ciò, ma un fatto simile non può essere ignorato. Siamo favorevoli agli scambi culturali, ma se vengono svolti in luoghi dove in passato hanno pregato anche sospetti estremisti, la questione diventa molto più seria. Non possiamo tollerare che bambini innocenti si trovino in luoghi frequentati, anche in passato, da chi ha inneggiato alla morte”.

Immediata la replica del centro Emanet: “Dispiace che un incontro nato per creare pace e armonia sia stato strumentalizzato per diffondere odio e mescolare persone e questioni che non hanno nulla a che vedere con il centro Emanet”.

(Autore: Simone Masetto)
(Foto: archivio Qdpnews.it)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
#Qdpnews.it riproduzione riservata

Total
0
Shares
Related Posts