È stato disposto per lunedì prossimo l’esame autoptico sul corpo di Alessandro Ricci, il 32enne trovato privo di vita nel fondo di un sifone al confine tra i comuni di Susegana e Conegliano.
Sarà questo esame, deciso dal sostituto procuratore Mara De Donà e affidato al patologo Alberto Furlanetto, a fare luce sulle cause del decesso di Alessandro, dopo che l’esame esterno effettuato subito dopo il ritrovamento del corpo non ha evidenziato nessuna traccia di violenza.
Dallo stesso esame però è risultato che il ragazzo avesse le vertebre cervicali fratturate: spetterà ora agli inquirenti capire come Alessandro si sia procurato questa lesione e se la frattura delle vertebre si avvenuta prima o dopo la caduta in acqua.
Rimangono però alcune lacune su come si siano svolti i fatti in quella tragica notte e del motivo che ha spinto il 32enne a togliersi le proprie scarpe, un paio di Vans grigie, ritrovate nella tarda serata di lunedì nei campi dietro il centro commerciale Crevada e di entrare nel sifone.
Rimangono comunque alcuni dubbi su una vicenda che si è rivelata complicata fin da subito: da una prima ricostruzione dei fatti, Alessandro Ricci, di origini brasiliane ma adottato da un’importante famiglia di Treviso, avrebbe passato la sera con degli amici nella casa di proprietà tra le colline di Collalto.
Proprio con uno di questi, anch’esso di 32 anni, residente nel bellunese, sarebbe sceso fino a Crevada per chiedere di passare la notte in casa di un conoscente dell’amico.
Le urla e gli schiamazzi nel pieno della notte dei due avrebbero costretto l’amico a cacciarli dalla propria abitazione: da questo momento in poi i contorni della vicenda si fanno sfocati lasciando nel dubbio gli inquirenti e la famiglia.
Proprio il luogo del ritrovamento delle scarpe, assieme ai tabulati telefonici dei due cellulari (di Alessandro e dell’amico con cui aveva passato la serata), uno ritrovato in una canaletta vicina e l’altro ancora nelle tasche dei pantaloni di Ricci serviranno agli investigatori per cercare di far luce su questa vicenda.
Saranno le indagini della Procura assieme al risultato dell’autopsia che verrà svolta nei prossimi giorni a determinare le cause della caduta in acqua di Alessandro il cui corpo è stato trascinato dalla corrente fino al luogo del ritrovamento: sarà fondamentale capire se sia stato un incidente, un malore o un gesto estremo per cercare di risolvere quello che da molti è già stato definito “il giallo di Crevada”.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
#Qdpnews.it