Vajont, è scomparsa Tina Vincenzi: una delle ultime testimoni. Il ricordo della scuola primaria di Musano di Trevignano

La tragedia del Vajont ha perso qualche giorno fa uno dei suoi ultimi testimoni. Se n’è andata Tina Vincenzi, che per anni è andata ad incontrare i ragazzi della scuola primaria di Musano, frazione di Trevignano, a trasmettere loro un’esperienza che le ha cambiato la vita.

Un gesto coraggioso, una testimonianza che è diventata ragione di vita. Per lei e una lezione di vita per i giovanissimi alunni.

Ora che da qualche giorno non c’è più a scuola l’hanno voluta ricordare e una docente così fa rivivere un’amicizia che ha legato lei e i ragazzi:

Lo scorso 10 settembre è mancata Tina Vincenzi, una delle ultime testimoni del disastro del Vajont. Abbiamo conosciuto Tina a scuola, è venuta a raccontare la sua sventura del 9 ottobre 1963 in occasione dell’anniversario di questo disastro. È qui che abbiamo saputo come Tina è sopravvissuta alla tragedia ambientale per una coincidenza. Tina, trevigiana, era sposata con un giovane fornaio di Longarone, dove abitava con lui ed i suoceri vicini. Un giorno, dopo il faticoso lavoro, suo marito Sergio è andato a funghi e ne ha portato a casa una grande cesta. Così hanno pensato di regalare questi funghi alla famiglia di Tina che viveva a Treviso. Detto, fatto; Tina, che in quel periodo era incinta della sua bambina, l’indomani, d’accordo con Sergio, ha preso i funghi e con il suo bambino è scesa a Treviso in treno, si è fermata dalla mamma un giorno, con l’idea di rientrare la mattina seguente.  

Al risveglio la mamma di Tina sente alla radio la notizia della tragedia del Vajont: durante la notte il monte Toc è franato nel bacino idrico, che, fermato dalla nuova diga, ha provocato un’onda paurosa che ha spazzato via le abitazioni dei paesi sottostanti e tutto ciò che si è trovato nel passaggio dell’acqua. Tina in pochi minuti ha visto il destino cambiare completamente la sua vita, ha perso il marito, i suoceri, una cognata ed altri familiari. Ma ha perso anche la casa e tutte le sicurezze che aveva fino al giorno prima. Era rimasta sola con il suo bambino e dopo pochi mesi avrebbe avuto la sua secondogenita.

Dopo la tragedia si è stabilita a Treviso, dove è riuscita ad accudire la sua famiglia mantenendola con un lavoro intenso ed impegnativo per una donna sola.

La tragedia del Vajont ha lasciato una ferita aperta nel cuore di Tina, ma quello che è rimasto a chi ha avuto la fortuna di sentire la sua testimonianza è la grandissima umanità di questa super donna. Una bontà che si respirava in ogni gesto che faceva, la capacità di resistenza che l’ha portata a darsi tanto da fare per far crescere i suoi bambini senza un papà, dando loro tutto ciò di cui avevano bisogno.

Una delle cose più impressionanti che ci ha trasmesso Tina è l’aver saputo trovare la forza di continuare la sua vita senza rabbia e rancori per ciò che le è accaduto. Ci ha dato un esempio di grande umanità e di grande forza che è rimasto impresso nella mente di grandi e piccoli che l’hanno conosciuta. Noi bambini ed insegnanti della Scuola primaria di Musano abbiamo un ricordo indelebile della persona e di come, di fronte a grandi difficoltà, si può reagire in modo positivo e offrire un grande insegnamento a chi si incontra nella propria strada.

Siamo molto grati a Tina per il suo messaggio di resilienza e per essere stata un grande esempio di umanità. Grazie Tina, riposa in pace.


(Foto: archivio Qdpnews.it).
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