Decolla la “cittadella” dell’istruzione che troverà posto nell’ex Ipab di via Turazza, messo a disposizione del Comune di Treviso dall’Istituto pubblico di assistenza e beneficenza “Appiani Turazza”.
Un’area che complessivamente costa di 4500 metri quadri, nel quadrante compreso tra piazza Vittoria, istituto Riccati, San Nicolò e Lungo Sile De Gasperi, individuata dall’amministrazione Conte per risolvere, in un colpo solo, due questioni fondamentali per il futuro della città: prima sarà la sede provvisoria della scuola media “Luigi Stefanini”, in attesa che siano compiuti i lavori di ristrutturazione globale del vecchio plesso di viale Terza Armata, ormai obsoleto; poi, quando la “Stefanini” tornerà nell’edificio rinnovato, diverrà il Campus dell’Università Ca’ Foscari, secondo l’accordo tra l’ateneo veneziano e il Comune.
I due progetti si sovrappongono in un incastro di interventi, programmati dal settore Lavori pubblici, per creare nuovi spazi dedicati ai giovani, all’istruzione e allo studio.
Antonio Dotto, consigliere comunale e componente del cda dell’Ipab “Appiani Turazza”, e Alessandro Fuga, direttore della stessa istituzione, oggi venerdì 2 settembre hanno consegnato ufficialmente le chiavi dei tre blocchi dell’immobile, da tempo non utilizzati, al sindaco Mario Conte e all’assessore ai lavori pubblici Sandro Zampese. Dal 31 agosto hanno preso il via i lavori nell’edificio di via Quirico Turazza (dureranno 120 giorni) per ospitare, dal gennaio 2023, i 400 studenti, i docenti e il personale amministrativo della “Stefanini”, che ha urgentemente bisogno di una profonda manutenzione statica e funzionale. Tutto il materiale, l’archivio e le attrezzature della scuola media saranno trasferiti in un deposito e nella sede provvisoria dal mese di dicembre, durante le vacanze natalizie.
Quando gli alunni torneranno in aula, lo faranno spostandosi nei nuovi spazi allestiti tra via Bressa e via Turazza, a 950 metri in linea d’aria dall’originaria scuola media, come sottolinea il sindaco Conte, ribadendo all’unisono con l’assessore Zampese che l’alternativa era fare lezione nei prefabbricati che sarebbero stati montati accanto al cantiere di viale Terza Armata. Una soluzione “ponte” disagevole, per vari aspetti, e che sarebbe durata almeno fino al settembre 2024, mese in cui la “Stefanini” (nella foto interna) del tutto rinnovata dovrà essere riconsegnata alla popolazione scolastica, secondo il cronoprogramma.
Il complesso di proprietà dell’Ipab “Appiani Turazza” nella parte antistante, con ingresso da via Bressa, attualmente già ospita il centro d’infanzia “Bimbinsieme”, la sede del Coordinamento provinciale associazione handicappati e l’istituto aereonautico “Fleming”.
Per fare posto alle “Stefanini” saranno realizzati 21 aule didattiche, tre aule speciali – tra cui quella informatica e la multifunzionale -, la segreteria e gli uffici amministrativi, la sala insegnanti, altri locali a supporto e servizi igienici, oltre alle aree scoperte interne a uso ricreativo, in cui saranno piantumati alberi e siepi. Verrà montata una pensilina di copertura per l’accesso al percorso pedonale che sarà usato esclusivamente dagli studenti nel tratto Lungo Sile – via Bressa – Largo De Gasperi.
Sono previsti altri tre accessi, tra cui uno carrabile per le auto del personale scolastico. I lavori di sistemazione dell’ex Ipab comprendono la verifica strutturale, il miglioramento statico, la sicurezza antincendio, il riordino dell’accessibilità al piano terra per i disabili, il rifacimento generale degli impianti, il ripristino dei livelli di pavimentazione delle officine, l’adeguamento igienico-sanitario.
Il Comune, inoltre, sta dialogando con il vicino Seminario vescovile per utilizzare, tramite una convenzione, la palestra e i campi sportivi dell’istituzione diocesana ad uso degli alunni della “Stefanini”. Il primo stralcio di risistemazione dell’ex Turazza richiederà una spesa di 1.485.000 euro, coperta da fondi propri del Comune, a cui poi si aggiungeranno i costi necessari per completare l’operazione campus Ca’ Foscari. L’amministrazione Conte e gli uffici tecnici dell’ateneo veneziano già si stanno confrontando, per adeguare gli spazi alle esigenze del polo universitario che subentrerà tra due anni.
“Tutti gli interventi per la soluzione temporanea delle “Stefanini” li abbiamo concordati con la preside e gli insegnanti – commenta Zampese -. Con questa operazione prendiamo due piccioni con una fava, visto che la scuola media poi lascerà il posto al campus universitario. Va sottolineato che la ristrutturazione della “Stefanini” è la più importante opera di riqualificazione di un plesso scolastico attuata a Treviso dal dopoguerra ad oggi, e ce n’era assolutamente bisogno”.
Ringiovanire la vecchia scuola media di viale Terza Armata, la più popolosa della città, costerà oltre 6 milioni di euro; prevede la demolizione e ricostruzione dell’attuale palestra (che sarà più bassa per avere meno impatto sul fronte mura), il miglioramento sismico, il rifacimento di tutte le finiture e il mantenimento della facciata dell’auditorium disegnata dall’architetto Tramontini (vincolata).
“Praticamente oggi diamo il calcio d’inizio ad una partita che punta a cambiare la pelle della città a favore dei giovani, in una visione davvero europea – commenta Conte -, posso dire che questo è uno dei giorni più importanti del nostro mandato. Ci stiamo concentrando su una città attrattiva, tutto è concatenato. Metteremo a disposizione degli studenti più spazi, servizi, mense e biblioteche, con il raddoppio della “Zanzotto”. Il mio appello alle famiglie degli alunni della scuola media Stefanini è di apprezzare lo sforzo che sta compiendo l’amministrazione comunale per la messa a noma dei plessi scolastici, anche se temporaneamente dovranno affrontare qualche disagio nel trasferimento delle lezioni a meno di un chilometro di distanza. Ma i benefici poi ci saranno, e per tutta la città”.
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