Praticanti avvocato sottopagati, dall’onorevole Baratto (FI) l’interrogazione parlamentare: “Subito una legge”

Dopo il caso sollevato dal presidente dell’Ordine degli avvocati di Treviso, in merito alla condizione dei praticanti avvocato in Italia, l’onorevole Raffaele Baratto (nella foto), deputato trevigiano di Forza Italia, presenterà un’interrogazione parlamentare su questo annoso problema.

La condizione di praticanti, stagisti e tirocinanti di ogni genere nel nostro paese è proverbialmente precaria. Una categoria particolarmente debole è quella dei praticanti avvocato: gli aspiranti professionisti, dopo la laurea, devono sostenere 18 mesi di pratica professionale presso lo studio di un avvocato d’esperienza e tale periodo deve essere approvato dall’Ordine di appartenenza che ne valuta la regolarità.

Nella maggior parte dei casi, questo periodo di lavoro non è retribuito, o lo è in modo infimo, benché generalmente questi giovani lavorino sodo e si assumano talvolta anche delle responsabilità professionali importanti.

Negli scorsi giorni l’avvocato Sonego, presidente dell’Ordine degli avvocati di Treviso, aveva denunciato la scarsità di praticanti parlando di una vera e propria crisi, mentre sulla stampa si sono sprecate le dichiarazioni di alcuni avvocati in ordine all’impegno che tali collaboratori forniscono nel proprio lavoro, provocando le reazioni social di numerosi giovani che hanno anche lanciato l’hashtag #raccontatelagiusta, poiché il numero di ragazzi che scelgono di intraprendere il percorso per raggiungere l’abilitazione all’esercizio della professione forense si riduce costantemente, in quanto le condizioni alle quali questi giovani sono costretti a lavorare sarebbero insostenibili.

“Il presidente Sonego – ha dichiarato l’onorevole Raffaele Baratto – ha lanciato un appello su un problema esistente che è ormai diventato una vera e propria emergenza. Ritengo sia doveroso dare una risposta chiara ai tanti ragazzi che intendono fare di questa professione la propria vita. Puntare il dito contro di loro è sbagliato, si deve chiedere un intervento del legislatore che consenta agli studi legali di remunerare adeguatamente i praticanti senza che la cosa gravi particolarmente sulle casse dell’associazione professionale stessa. Faccio riferimento ad un regime più favorevole per la detraibilità dei compensi corrisposti ai praticanti”.

“L’esecutivo – prosegue il deputato Baratto – aveva inserito nel “contratto di governo” l’impegno di provvedere a disciplinare la condizione dei praticanti, oggi sostanzialmente priva di regole, ma sinora non si è interessato al problema. Pertanto, presenterò un’interrogazione parlamentare al premier Conte ed al ministro della Giustizia Bonafede perché prendano una posizione e facciano qualcosa per chi domani dovrà svolgere un mestiere tanto delicato quanto importante come quello dell’avvocato. Capiamoci: è assurdo che questi ragazzi lavorino almeno 35 ore a settimana e spesso non ricevano nemmeno un euro”.

Il tema è stato posto all’attenzione dell’onorevole Baratto da Raffaele Freda, preganziolese nel coordinamento nazionale dei giovani azzurri e praticante avvocato, che ha aggiunto: “Questa diventerà una battaglia di Forza Italia Giovani in tutto il Paese. Si fa un gran parlare di lavoro e di futuro ma nessuno si interessa di chi ogni mattina va a prestare il proprio lavoro senza essere tutelato in alcun modo. Questo Governo non ha a cuore i meritevoli e chi si impegna, chiederemo ai nostri parlamentari di proporre un compenso minimo annuo per i praticanti perché è necessario risolvere il problema una volta per tutte”.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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