“Faccio Centro”, da progetto pilota a servizio istituzionalizzato

Mettere al centro l’integrazione sociale delle persone adulte con disabilità è il cuore di “Faccio Centro“, progetto pilota attivato nell’ottobre 2019 dalla sinergia tra Fondazione di Comunità Sinistra Piave onlus, che ha fatto da incubatore e sostenuto il progetto grazie al contributo dell’associazione Club Serenissima Storico Auto Moto prima e di Asco Holding, e il Servizio Disabilità dell’ULSS 2 Marca Trevigiana con il Servizio di Integrazione Lavorativa e la Cooperativa Terra Fertile.

La pandemia ha portato ad una sospensione di due mesi e mezzo delle attività e poi alla loro rimodulazione. Il progetto ha dato esiti positivi e nel 2022 è stato prorogato in fase sperimentale fino al 31 marzo 2023, successivamente è stato recepito dall’Azienda Sanitaria che lo ha fatto rientrare nei servizi offerti al territorio affidandolo alla Cooperativa Terra Fertile.

Grazie all’attivazione di questo progetto il servizio pubblico amplia la sua risposta alle necessità in continua evoluzione dei cittadini.

“Il servizio pubblico nelle sue diramazioni territoriali ha il duplice scopo di essere promotore di benessere e di essere garante di pari opportunità di accesso alle risorse per il raggiungimento di tale benessere – afferma Francesco Benazzi, direttore generale Ulss 2 – Questo progetto risponde appieno a tali scopi, garantendo l’accesso alle persone fragili a un ruolo fondamentale quale quello lavorativo che contribuisce, insieme a quello relazionale, al benessere non solo individuale ma anche sociale”.

“Il progetto è partito grazie al contributo economico di Club Serenissima, che ha compreso e accolto l’esigenza del territorio e ha deciso di sostenere il progetto in modo importante – afferma il presidente di Fondazione Sinistra Piave, Loris Balliana – accompagnandoci per 4 annualità, l’ultima integrata poi dal contributo di Asco Holding”.

L’obiettivo principale di “Faccio Centro” è diminuire e contrastare l’isolamento delle persone con disabilità. Tutte le persone del progetto sono inserite in percorsi di inserimento sociale in ambito lavorativo. In un’ottica di cambiamento dei bisogni della persona, e tenendo conto dei desideri e delle aspettative, si favorisce il mantenimento di autonomie personali, sociali ed operative garantendo opportunità di partecipazione alla vita attiva di Comunità. Alle persone coinvolte si propongono esperienze capacitanti in un’ottica di costruzione di un progetto di vita della persona stessa.

Le azioni sono state volte alla ridefinizione del progetto individuale di vita delle persone con disabilità coinvolte, promuovendo obiettivi coerenti con i bisogni, i desideri, le aspettative e le mete individuali. Beneficiari sono state  45 persone con disabilità, coinvolte in percorsi di inserimento lavorativo da più anni e con importanti bisogni in ambito sociale e relazionale. Il progetto ha coperto tutto il territorio dell’Aulss 2 Distretto di Pieve di Soligo.

Il prezioso e fondamentale sostegno economico garantito dal Club Serenissima Storico ha consentito l’attivazione del progetto e per quattro anni lo ha finanziato, in cofinanziamento con Asco Holding per l’ultima annualità, contributo decisivo che ha consentito di portare a termine il progetto. Il finanziamento ha consentito di sostenere i costi di un educatore (tutor) che ha operato in stretto accordo con il Servizio Disabilità dell’ULSS  e il Servizio di Integrazione Lavorativa.

L’operatore ha seguito le persone con disabilità sia nell’ambito lavorativo che, a seconda delle esigenze e dei bisogni che ogni persona ha espresso , ha mappato  tutte le possibili occasioni di inserimento sociale nel territorio di riferimento della persona (a titolo di esempio: associazione di volontariato, corsi organizzati dall’Università degli adulti ,  gruppi cammino, vacanze, parrocchie, Caritas, attivazione di volontari sia per attività individuali che in piccolo gruppo, …).

Gli incontri/ colloqui più informali e spesso effettuati in luoghi non istituzionali hanno permesso alle persone con disabilità e alle loro famiglie di esprimere nuovi bisogni ad esempio la richiesta di residenzialità, di tutela legale, di supporto educativo assistenziale a casa. Il tutor è stato messo a disposizione dall’altro partner del progetto, la Cooperativa Terra Fertile di Vittorio Veneto.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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