Artigiani a rischio con la riapertura in sicurezza, l’allarme di Maset: “Che la cura non uccida il malato”

Da metà marzo a metà aprile l’artigianato nazionale ha perso in stima circa 7 miliardi di euro di fatturato e il rischio di una ecatombe delle piccole e micro imprese è una mezza certezza”. Non usa giri di parole per esprimere la sua preoccupazione per il futuro del comparto Enrico Maset (nella foto), presidente di Confartigianato Vittorio Veneto.

Le imprese ora si stanno avvicinando al periodo in cui, sia pure con notizie ancora confuse, potranno riaprire tutte, tuttavia “Ciò comporterà – spiega Maset – inizialmente un aumento dei costi per la messa in sicurezza covid-19 dei locali e dei cantieri. Faremo naturalmente tutto quanto sarà necessario per salvaguardare la salute dei collaboratori e dei clienti, ma dobbiamo stare attenti che la cura non uccida il malato”.

Per finire sul tema della liquidità. Si parla di contributi ma, fa notare l’Associazione Artigiani Vittoriese, finora si è visto solo indebitamento. Si è sentito parlare di bazooka, cannoni e bombe atomiche – si afferma in una nota – ma i piccoli imprenditori sono impastoiati in documenti, carte, allegati ed autocertificazioni per ottenere dalle banche i sudati 25 mila euro garantiti al 100% dallo Stato che comunque dovranno essere restituiti con gli interessi.

“Ci auguriamo infine – conclude il presidente Maset – che non ci siano atteggiamenti fuorvianti da parte degli Istituti di credito su questa partita. Da parte nostra vigileremo, chiedendo ai nostri Associati di informarci su ogni comportamento non in linea con quanto stabilito dai regolamenti”.

(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
(Foto:
#Qdpnews.it 

Total
0
Shares
Articoli correlati