Cattedrale gremita per l’ultimo saluto al campionissimo Renato Longo: “Tutti gli volevano bene”

Cattedrale di Ceneda gremita, oggi sabato, per l’ultimo saluto a Renato Longo, il campionissimo vittoriese di ciclocross mancato nelle prime ore di giovedì all’età di 85 anni.

Il lavoro e lo sport, entrambi intesi nei loro significati più alti, hanno contrassegnato la vita di Longo: a testimoniarlo c’è stata l’ampia e commossa presenza al suo funerale. Tanti i presenti con i capelli bianchi, ma erano numerosi anche i giovani – atleti e no – che hanno voluto rendere omaggio a colui il quale è stato, se possibile, un fuoriclasse nella vita prima ancora che in sella alla sua bici.

L’arciprete monsignor Graziano De Nardo, che ha celebrato il rito funebre, ha evidenziato nella sua omelia proprio il rapporto tra Longo, classe 1937, e le nuove generazioni: “I giovani – ha detto – guardavano Renato con gli occhi di chi ha bisogno di avere davanti un modello, un punto di riferimento, che incoraggia a puntare in alto e trasmette uno stile di vita autentico, che è diverso dall’idolo sportivo frutto della manipolazione mediatica, il rapporto con il quale distorce l’animo del giovane. La gara più importante è quella della vita, per questo a Renato tutti volevano bene. Una figura (la sua ndr) semplice, significativa, sana”.

Lo sport, in qualche modo, è emerso anche dalle Letture: “Vorrei rileggere con voi le parole di San Paolo – ha proseguito il monsignore – il quale fa ricorso alla metafora dello sport e dice: non ho certo raggiunto la meta, non sono arrivato alla perfezione. Ma mi sforzo di correre per conquistarla, perché anch’io sono stato conquistato da Cristo Gesù. Noi ci dedichiamo a una causa perché ci ha conquistato, sia essa lo sport, la professione, il coniuge, la famiglia, una missione. Paolo era stato conquistato da Cristo. L’incontro con Lui è stata la sua più grossa sconfitta sulla via di Damasco, quando Cristo lo ha letteralmente atterrato. Ma quella sconfitta è diventata la sua più grande vittoria perché ha scoperto Gesù, colui che ha vinto con l’Amore l’abisso del male, della colpa, della morte, del nulla, per fare vincere ciascuno di noi, perché nessuno rimanga uno sconfitto dell’esistenza. Cristo è il capitano che ci guida, ci insegna ad affrontare le battaglie della vita con fiducia, ci fa ritrovare un cuore vero, sano, fiducioso, aperto agli altri, alla vita. Perché l’Amore vince“.

Prima dell’uscita del feretro dalla chiesa, il mito del bob Roberto Zandonella ha letto la Preghiera dell’Atleta: “Signore, fa’ che nella magica quiete della corsa solitaria, come nella severa asprezza della competizione, io possa temprare oltre ai muscoli il mio spirito fino a renderlo limpido come l’acqua della roccia e generoso come il sole che scalda. Fa’ che dall’assidua pratica sportiva io tragga tanta forza da superare le difficili prove della vita, senza mai conoscere sgomento né sconforto né disperazione. Su 100 gare, una sola vittoria concedimi: quella su me stesso, sulle mie debolezze, sulle mie insufficienze. Donami pure sobrio fardello come s’addice a chi corre, ma concedimi di vivere ogni giorno l’infinita bellezza di quanto ci circonda. Consentimi, infine, che al termine di questa inebriante corsa che ha nome vita possa io serenamente cedere il testimone ad altri più giovani, lieti di proseguire l’interrotto mio canto della Tua gloria. E così sia”.

Commozione e applausi anche per il messaggio letto dalla piccola Beatrice del Team Ottavio Bottecchia: “Oggi siamo tutti un po’ più soli, ma riconoscenti per l’educazione e l’umiltà che ci ha insegnato con l’esempio, per i preziosi consigli e per il tempo condiviso in allegria. Renato, lei sarà sempre nel nostro cuore e nei nostri pensieri”.

Erano presenti alla celebrazione delle esequie l’amministrazione comunale, con in testa il sindaco Antonio Miatto, e società sportive, in particolare ciclistiche. Accanto al feretro del campione, ornato da numerose rose bianche, c’erano una maglia iridata, un’immagine di gioventù di Longo nel pieno di una gara e i labari di Panathlon Club Vittorio Veneto, Associazione Ex Ciclisti della Provincia di Treviso e Associazione Medaglie d’oro al valore atletico.

Un nuovo, lungo applauso ha salutato la partenza del feretro per la cremazione, dopo che la famiglia Longo è stata sommersa dall’affetto delle centinaia di presenti.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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