Il Covid “visita” anche il monastero cistercense di San Giacomo. Madre Aline: “Ora siamo quasi tutte negative, abbiamo potuto celebrare la Pasqua”

Il Covid non ha risparmiato neppure il monastero cistercense di San Giacomo di Veglia: a partire dal 30 marzo scorso molte monache sono risultate positive al virus, costringendo la comunità religiosa di clausura di piazza Fiume all’isolamento per diversi giorni.

La notizia giunge a poche ore da quella delle positività nel convento dei Frati cappuccini di Conegliano (qui l’articolo), che di conseguenza hanno dovuto chiudere la loro chiesa e sospendere tutte le celebrazioni pasquali.

La conferma del contagio nel monastero vittoriese arriva direttamente dall’abbadessa madre Aline Pereira Ghammachi: “Nei giorni scorsi abbiamo preso quasi tutte il Covid – afferma -. Grazie a Dio abbiamo già superato la fase più difficile e siamo riuscite a celebrare la Pasqua. Solo due nostre consorelle sono ancora positive e al momento sono isolate, mentre tutte noi siamo risultate negative”.

L’infezione sarebbe partita da una suora che avrebbe diffuso il virus in modo capillare all’interno delle mura monacali sangiacomesi. Difficile però capire l’effettiva origine della diffusione del virus: “Non sappiamo davvero come si sia contagiata – prosegue madre Aline -. Lei era andata solo in ospedale, e poi non aveva avuto contatti con altri. Siamo sempre insieme, e quando la sorella ha cominciato a sentire i sintomi, giorno dopo giorno li abbiamo avvertiti anche tutte noi”.

La festa di Pasqua nel monastero vittoriese è stata testimoniata dalle foto caricate nella pagina Facebook del convento stesso, che documentano un momento religioso molto atteso e intenso, soprattutto dopo le giornate particolari segnate dal virus.

(Foto: Facebook Monastero cistercense dei Santi Gervasio e Protaasio – Linea)
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