Vittorio Veneto, oggi e domani le Giornate dello sport: gli studenti a confronto con i campioni

“Il valore della sconfitta, la cultura dello sport” è il tema delle due Giornate dello Sport organizzate dal Comune di Vittorio Veneto in collaborazione con un team di docenti delle scuole del vittoriese: nella mattinata di oggi, martedì 18 febbraio, si è svolta la prima parte dell’iniziativa al teatro Da Ponte, condotta dall’ex arbitro Gabriele Gava. La seconda parte è in programma domani, mercoledì 19 febbraio.

L’appuntamento ha avuto il sostegno della Federazione provinciale di Coldiretti Treviso, come ha spiegato il vicedirettore Francesco Faraon, visto l’obiettivo della stessa di diffondere valori e buone pratiche nell’alimentazione tra i giovanissimi.

“L’iniziativa è oartita circa due mesi fa grazie al consigliere Silvia Salezze” – ha spiegato il vicesindaco Gianluca Posocco -, il tema della sconfitta è stato affrontato tramite il racconto dei campioni chiamati all’evento, i quali hanno dato la loro testimonianza su una questione relativa a ogni aspetto della vita”.

Perdere non è mai semplice e specie le giovani generazioni fanno fatica a percepire la sconfitta come una tappa verso una vittoria futura, secondo i docenti Fiorenza Pinese dell’istituto alberghiero e Roberto Stevanato dell’istituto “Città della Vittoria”.

Ciò che è certo, secondo alcune impressioni date dagli stessi studenti, è la consapevolezza di non vivere in una società semplice, dove spesso è l’arrivismo a regnare.

A inaugurare l’incontro sono state le parole dell’arciere paraolimpico Oscar De Pellegrin: “Bisogna superare gli ostacoli che la vita ci pone di fronte. A 21 anni, quando sono rimasto in sedia a rotelle, avevo pensato di farla finita, ma poi ho capito cosa avrei perso”.

Prima pensavo che lo sport fosse tempo perso e iniziare a praticarlo è stato qualcosa che mi ha cambiato la vita. – ha proseguito De Pellegrin – Bisogna lavorare sulla fiducia e avere le idee ben chiare di cosa si vuole, facendosi aiutare. Lo sport mi ha reso una persona diversa e la diversità è solo negli occhi di chi non vuole vedere”.

“Risulta difficile per lo spettatore capire cosa c’è dietro in termini di fatica, – ha specificato il pallavolista Lorenzo Bernardi – ma in realtà c’è una determinazione molto forte”. Parole a cui si sono aggiunte anche quelle dell’allenatore di calcio Gianni De Biasi, della ciclista Tatiana Guderzo, del ginnasta Igor Cassina e del cestista del basket Treviso Denis Marconato.

Quest’ultimo, inoltre, ha sottolineato come l’allenatore e i giocatori abbiano lo stesso obiettivo: “In quei momenti bisogna crederci e insistere. Capitava che ci fosse qualche prima donna, ma come squadra lo sapevamo e sapevamo qual era il nostro ruolo. Lo scontro crea solo disastri e separazioni”.

Tutti gli atleti sono stati concordi sul fatto che il talento non basti ma necessiti di essere allenato, accettando il fatto che “la paura fa parte del gioco” e che bisogna conviverci.

In sostanza, si tratta di un atteggiamento necessario per affrontare in generale le difficoltà, in quanto “lo sport ha una certa connessione con la vita”: la sconfitta arriva “quando si sottovaluta l’avversario” e “perdere fa parte del gioco, ma dipende da come si perde”.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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