È stato approvato la settimana scorsa il Bilancio di esercizio 2020 di Piave Servizi, affidataria “in house” della gestione del Servizio Idrico Integrato del Consiglio di Bacino Veneto Orientale.
Il documento, votato all’unanimità dall’assemblea dei 39 Comuni soci, descrive una realtà in piena salute, capace di rispondere adeguatamente alle difficoltà dell’ultimo periodo, segnato dall’avvento della pandemia da Covid-19: l’aumento dei ricavi, infatti, ammonta al 3% circa, per un valore della produzione che raggiunge i 42 milioni di euro e un patrimonio che supera la soglia dei 50 milioni di euro. Parallelamente, calano leggermente i costi di produzione (- 0.1%), attestandosi intorno ai 38 milioni di euro.
Segno positivo anche per l’utile di esercizio, che registra un ragguardevole aumento del 50% circa e sfiora i 2,4 milioni.
“Deriva dai benefici delle economie di scala degli acquisti consortili eseguiti grazie a Viveracqua, il consorzio dei gestori pubblici veneti del Servizio Idrico Integrato, e dalla attività minuziosa di capitalizzazione dei lavori realizzati – entra nel merito il Presidente di Piave Servizi, Alessandro Bonet – La stabilizzazione dei costi, quindi, testimonia la crescita dell’azienda, che ha saputo riorganizzare efficientemente le risorse”.
Maggiori utili, che si riflettono in maggiori investimenti (nuove reti, impianti fognari e di depurazione sono solo alcuni esempi) e soprattutto in una calmierazione delle tariffe, attualmente le più basse del Veneto, nonché tra le più basse d’Italia (1,74 euro al metro cubo d’acqua).
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