Risparmi: l’importanza dell’educazione finanziaria

Secondo una recente statistica dell’Ocse (l’Organizzazione Internazionale per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), l’Italia si colloca al penultimo posto, tra i Paesi del G20, per educazione finanziaria.

E’ un risultato da non trascurare, comportando delle conseguenze negative sia dal punto di vista individuale che collettivo.

Una buona conoscenza economico-finanziaria di base è utile a fare scelte oculate e non cadere in uno di quei tranelli che hanno portato alla rovina, specie negli ultimi anni, numerosi risparmiatori.

Sul piano sociale e politico, un elevato grado di tali competenze viene generalmente associato ad una maggiore capacità dei cittadini di accettare riforme strutturali che magari, in una prima fase, appaiono impopolari ed onerose, ma nel lungo periodo danno i loro frutti ed arrecano grandi benefici alla collettività.

E’ importante osservare che l’educazione finanziaria non è fatta soltanto di nozioni tecniche ma anche di comportamenti virtuosi come, ad esempio, un controllo attento delle spese famigliari, l’utilizzo della previdenza complementare, un ricorso limitato all’indebitamento. A titolo di curiosità, quest’ultimo è risultato l’unico aspetto, secondo la suddetta statistica, in cui gli italiani si comporterebbero in maniera virtuosa.

Il comitato

Per colmare il ritardo culturale in questione, nel 2017 è stato istituito il Comitato per la programmazione ed il coordinamento delle attività finanziarie, al quale partecipano i rappresentanti delle principali istituzioni finanziare e di alcuni ministeri.

Il compito principale di tale Comitato è quello di elaborare una strategia nazionale in grado di fare ordine e ricondurre a sistema le numerose iniziative avviate sul territorio nazionale, molte delle quali, a onor del vero, hanno una scarsa portata, limitandosi a distribuire materiale informativo e senza effettuare un monitoraggio dei risultati ottenuti. Inoltre, a livello geografico sono collocate prevalentemente al Nord, dove il livello di conoscenza è sicuramente più alto.

Una migliore distribuzione territoriale potrebbe, dunque, contribuire a ridurre le diseguaglianze nella popolazione italiana.

Le iniziative

Tra le misure divulgative adottate dal Comitato vanno menzionate: “Il mese dell’educazione finanziaria” che si è tenuto per la prima volta nell’ottobre 2018 con 350 eventi in 120 città; le Olimpiadi di economia e finanza organizzate in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione che vedono la partecipazione di vari istituti scolastici con fasi eliminatorie regionali ed una finale nazionale; il lancio nel 2020 della prima campagna nazionale di sensibilizzazione ed informazione finanziaria che si avvarrà di strumenti pubblicitari, mezzi di comunicazione di massa e social media.

Va poi ricordata l’importante realizzazione del portale nazionale di educazione finanziaria quellocheconta.gov.it, ricco di spunti, notizie e curiosità.

Tra queste ultime, la più interessante è forse la sezione denominata “5 consigli pratici”, ovvero suggerimenti essenziali che ogni risparmiatore dovrebbe osservare.

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