Santi, beati e ricorrenze di oggi, giovedì 14 aprile: Santi Tiburzio, Valeriano e Massimo, martiri

Il Giovedì Santo è il giorno in cui termina la Quaresima e, dalla celebrazione della messa in Cena Domini, inizia il Triduo Pasquale. Triduo, significa tres dies, ossia tre giorni: giovedì Santo, venerdì Santo, sabato Santo. Il Giovedì Santo si ricorda sia l’istituzione dell’Eucarestia e del ministero dell’sacerdozio sia la consegna ai discepoli del comandamento dell’amore: “Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi”

In questo giorno avvenne l’Ultima Cena di Gesù con gli apostoli durante la pasqua ebraica, precedente la sua morte: si tenne nel luogo detto del Cenacolo. In tale occasione Gesù lavò i piedi ai suoi discepoli, usando un’allegoria per significare la necessità di amarsi e servirsi gli uni gli altri e il fatto che il potere implica responsabilità e cura dei bisogni degli altri.

Siamo nel 229: vivono a Roma i tre martiri che ricordiamo oggi. Si inizia con Valeriano, un nobile romano nato nel 177, a cui viene data in sposa Cecilia, anche lei figlia di genitori patrizi di alto rango. Valeriano è un bravo ragazzo e la grazia si è già fatta strada in lui: accetta la moglie, in segreto consacrata a Gesù, e il loro matrimonio verginale. In quel momento gli appare un angelo sorridente, recante due corone: una di gigli per lui, una di rose per la sua sposa. Valeriano si fa battezzare da Papa Urbano I, diventa un cristiano zelante e riesce a convertire anche il fratello Tiburzio.

I due, assieme a Cecilia, escono tutte le notti per seppellire i cristiani martirizzati aggirando i divieti, e per portare cibo e conforto ai fedeli nascosti. Una notte, però, i due fratelli vengono scoperti, incarcerati e condannati a morte dal prefetto Almachio. Prima dell’esecuzione Cecilia va a trovarli in carcere e li incoraggia ad affrontare le prove che Dio manda loro con fede e tenacia, anche quella estrema del martirio. Il giorno dopo Massimo, il carceriere che li aveva presi in carico, li porta in un tempio obbligandoli a compiere sacrifici agli dei, ma al loro rifiuto, come voleva la legge, li uccide. A questo punto, però, Massimo vede i cieli aprirsi e gli angeli scendere a prendere le anime di quei due cristiani.

L’ufficiale sente dentro di sé la chiamata del Signore e si converte, ma pochi giorni dopo la sua sorte sarà la medesima: il martirio. Sarà Papa Pasquale I a traslare le reliquie dei tre martiri nella basilica dedicata a Santa Cecilia a Trastevere.

(Foto: archivio Qdpnews.it – Wikipedia).
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