12 luglio 2024: Sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea. “L’Austria non può cacciare il lupo”

Un esemplare di lupo europeo

Il divieto di caccia al lupo in Austria è stato confermato come valido dalla Corte di Giustizia dell’UE, che il 12 luglio ha stabilito che una deroga a tale divieto può essere concessa solo se la popolazione di lupi si trova in uno stato di conservazione soddisfacente. Questo stato di conservazione attualmente non è presente in Austria.

La decisione della Corte è arrivata a seguito di una causa sollevata da diverse organizzazioni per la protezione degli animali e dell’ambiente, che avevano contestato l’autorizzazione temporanea dell’abbattimento di un lupo concessa dal governo del Land Tirolo. Questo lupo aveva ucciso circa venti pecore al pascolo.

Secondo la direttiva Habitat, i lupi sono strettamente protetti e, in linea di principio, è vietato cacciarli. Tuttavia, dato lo sviluppo della popolazione di lupi in Austria, il Tribunale amministrativo regionale del Tirolo aveva dubitato della validità di questo divieto e aveva rimesso la questione alla Corte di Giustizia dell’UE. Il giudice europeo ha constatato che non esistono elementi che possano inficiare la validità della tutela dei lupi in Austria.

La Corte ha chiarito le condizioni necessarie per poter concedere una deroga al divieto di caccia al lupo per prevenire gravi danni, come quelli all’allevamento.

Le autorità nazionali devono garantire che:

1. La popolazione di lupi si trovi in uno stato di conservazione soddisfacente sia a livello locale (nel Land Tirolo) che a livello nazionale (in Austria). Questo non è il caso attuale.

2. Anche se lo fosse, sarebbe necessario assicurarsi che ciò valga anche a livello transfrontaliero.

3. La deroga non deve pregiudicare il mantenimento dello stato di conservazione soddisfacente per nessuno di questi tre livelli (locale, nazionale e transfrontaliero).

4. I danni gravi devono, almeno in gran parte, essere imputabili all’esemplare considerato.

5. Non esistano altre soluzioni valide.

La Corte di Giustizia ha sottolineato che l’Unione Europea è vincolata alla Convenzione di Berna, che tutela rigorosamente i lupi. Inoltre, il governo austriaco ha riconosciuto che la popolazione di lupi in Austria non si trova in uno stato di conservazione soddisfacente.

Pertanto, senza il rispetto di tutte queste condizioni, non è possibile concedere una deroga al divieto di caccia al lupo in Austria.

Che dire di questa sentenza? Sono ormai passati quasi 15 anni da quando l’areale del lupo ha interessato sia le Alpi orientali che quelle centrali. Avere delle difficoltà nella comprensione della normativa vigente da cui dipende il futuro di questa specie è quantomeno bizzarro.

Volerla aggirare demagogicamente, oltre ad essere economicamente dispendioso (utile sapere quanto è costato l’intervento della corte europea nel ribadire quanto già affermato in direttive comunitarie ratificate dagli Stati dell’Unione Europea), risulta essere un tentativo infantile di compensare l’assenza di qualsiasi strategia politica utile per aiutare gli allevatori a respingere gli attacchi dei lupi. 

Attualmente, esistono già deroghe al divieto di abbattimento dei lupi, purché la necessità sia scientificamente dimostrata. Tuttavia, in questo caso specifico, come in altri simili, non c’era alcuna giustificazione scientifica per l’abbattimento.

(Autore: Paola Peresin)
(Foto: archivio Qdpnews.it)
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