Rispondo pubblicamente a richieste di spiegazioni che riguardano il fagiano, mettendo in luce alcuni punti fondanti la sua biologia, o almeno ci spero. L’origine della specie è asiatica ed è lì che si deve andare a vedere come la specie si è evoluta. La biologia della conservazione è un sistema complesso, avete presente il nostro fisico premio Nobel Giorgio Parisi quando divulga i sistemi complessi? Ecco, la biologia della conservazione è proprio quella cosa lì.
Quindi un conto è se si vuole sparare ad un fagiano appena liberato, la famosa o famigerata “pronta caccia”, un altro è lavorare per avere una popolazione vitale di fagiani selvatici nella propria riserva di caccia, comprensorio alpino, o ATC (Ambiti Territoriali di Caccia). Sono due strategie venatorie diverse, sono entrambe legittime e legali, ma sono due modi diversissimi di cacciare e, per i non cacciatori, di apprezzare la biologia di questa bellissima specie.
Se si vuole lavorare per avere una popolazione vitale di fagiano bisogna conoscerne tutti i parametri eco-etologici e contestualizzarli nell’area interessata. L’inverno è un bel periodo per capire come il fagiano si adatta nei diversi ambienti. Biologicamente sappiamo che durante il periodo invernale maschi e femmine di fagiano vivono assieme, ma dove esiste una sufficiente copertura vegetale i sessi si separano. Da tutti gli studi e le ricerche promosse dal mondo venatorio e da quello protezionistico, sappiamo anche che non sono emerse differenze statisticamente significative tra i sessi nel tipo di copertura invernale frequentata e questo vuol dire che la maggior parte delle coperture vegetali vengono frequentate sia dai maschi che dalle femmine.
Sappiamo anche che alcuni tipi di coperture sono frequentate solo dai maschi, ed è proprio in quel tipo di coperture vegetali che bisogna cominciare a lavorare per censire quelli che saranno i maschi dal maggior successo riproduttivo. Attenzione che i fagiani maschi selvatici non hanno nulla a che fare con i “riproduttori” allevati e “lanciati” dal mondo venatorio confidando in un successo riproduttivo mai arrivato. Oggi conosciamo bene come fagiani allevati evidenzino moduli comportamentali diversi da quelli selvatici, ma qui entriamo nella complessità della complessità, e quindi ne usciamo subito.
Durante l’inverno, dicevo, sapere se i sessi si separano e dove si separano dà bene l’idea di come attivarsi per attivare almeno un paio di tecniche di censimento per avere un’idea della stima della popolazione maschile. Primo dato per iniziare a discutere di fagiani.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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