Il volo degli uccelli, un meccanismo unico e inimitabile che è ancora oggetto di studio

Durante una cena scopro che l’ufficiale dei Carabinieri che mi sta accanto ha un diploma di laurea in fisica ed è da sempre interessato alla fisica dell’atmosfera nonché un appassionato di volo. Gli occhi dell’ufficiale si animano quando parla di masse d’aria e tecniche di volo, conversazione curiosa, relativamente interessante fino a quando non pronuncia la parola chiave, biomeccanica, la disciplina scientifica che vede ingegneri e biologi lavorare assieme, in questo caso per costruire aerei sempre più sicuri e versatili.

L’obiettivo, lo sappiamo irraggiungibile in toto, è quello di imitare il più possibile il volo degli uccelli, ma per imitarlo bisogna conoscerlo in tutti i suoi diversi aspetti. Ed è qui che il gioco si fa difficile ed estremamente intrigante.

Da Icaro in poi abbiamo capito che non bastano un paio d’ali per volare, il vero problema è riuscire a controllare la stabilità del volo che quelle ali permettono. Ed è solo ora che le decennali collaborazioni tra ingegneri e biologi stanno cominciando ad avere dati a disposizione utili per capire come gli uccelli hanno evoluto la loro superba manovrabilità quando sbattono le ali.

Alzate gli occhi verso un uccello che vola quando c’è un po’ di vento, cercate un gheppio mentre fa lo “spirito santo” (quell’insieme di piccoli movimenti d’ala che gli permette di stare in stallo mentre cerca la preda a terra), o guardate attentamente la maestria di un falco pellegrino (in foto) mentre atterra quasi fermandosi a mezz’aria e quello che vedrete vi chiarirà che l’evoluzione ha creato una capacità di volo molto più complicata di quanto fino ad ora siamo stati in grado di progettare.

Osservati e ammirati da sempre, fonti di ispirazioni di storie, leggende e di macchine volanti, la straordinaria capacità di stabilità del volo degli uccelli è ancora oggi sconosciuta. Se esistono chili di formule per costruire un aereo, non ne esiste neanche uno per descrivere fisicamente e meccanicamente il volo degli uccelli.

Lo sviluppo delle equazioni dinamiche di stabilità nel volo degli uccelli è l’obiettivo di molti laboratori di biomeccanica che si occupano di mappare tutte le proprietà inerziali degli uccelli. Il mio interlocutore pone l’accento sulla capacità degli uccelli di muovere le ali e modificare la posizione del corpo, gli uccelli cioè cambiano quello che tecnicamente si chiama “margine statico” (che modifica la stabilità del volo), obiettivo impossibile da raggiungere per qualsiasi aeroplano non tanto per l’incapacità di manovrare le ali, quanto quella di passare da voli stabili a voli instabili. Quindi conoscere i voli degli uccelli per rendere più sicuri e stabili i nostri.

Mentre scrivo queste righe un pettirosso compie un paio di splendide acrobazie prima di posarsi sul filo del vigneto, ed è lampante come il vero interesse, per i ricercatori, sia guardarli atterrare.

(Foto: Polizia Provinciale di Belluno, archivio).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati