Da un po’ di giorni è disponibile sul sito dell’Ansa (Agenzia nazionale stampa associata) un video che sta suscitando non poco scalpore.
Antonio Donato è il Direttore Generale delle Tenute del Cerro che, per gli astemi, si trovano in luoghi come Montepulciano, Montalcino, Val di Cecina e Val di Cornia, Montefalco e Montecorona. Solo due nomi per inquadrare la realtà organolettica: nobile di Montepulciano e Chianti Colli Senesi, più o meno una parte importante della storia del vino italiano.
Ma il protagonista del video di cui voglio parlare non è il vino, ma il suo protettore, il lupo. Cosa sta succedendo?
Come sanno tutti quelli che si occupano di gestione faunistica il grosso problema che affligge il nostro paese sono le popolazioni di cinghiali. È questa la specie su cui vengono quantificati gli impatti della fauna selvatica.


Da sempre in prima fila accanto agli agricoltori, Coldiretti afferma che la situazione è “del tutto fuori controllo perché 2,3 milioni di esemplari arrecano 200 milioni di danni”. Il cinghiale quindi sta diventando un fenomeno sempre più preoccupante e dannoso. Quello del cinghiale è “un problema” che preoccupa gli agricoltori da più di qualche decennio. Nulla di nuovo, quindi.
Proprio mentre scrivo queste righe le notizie riportano che dal Nord al Sud migliaia di agricoltori stanno manifestando contro l’invasione dei cinghiali; nello stesso tempo in cui sfilano trattori e striscioni nelle piazze per chiedere un intervento immediato necessario a contenere la popolazione dei cinghiali, nella reta viene inoltrata l’intervista dell’ANSA del Direttore Generale delle Tenute Agricole sopra menzionate che afferma: “Sono davvero preziosi, tengono lontana la fauna selvatica, che diventa dannosa per i vigneti soprattutto nella prima fase vegetativa della vite”, spiega Donato.
“Nelle nostre tenute contiamo diversi esemplari di lupi e sono assolutamente rispettosi dell’ambiente in cui vivono“.
“I primi li abbiamo avvistati in Umbria – aggiunge -, ma sono tornati da qualche anno anche nelle tenute toscane, al punto che non è difficile incontrarli in pieno giorno in mezzo alle vigne oppure ai margini dei boschi, tanto che in più di un’occasione è stato anche possibile riprenderli con gli smartphone”.
Che dire?
(Foto: archivio Qdpnews.it)
#Qdpnews.it