Nasce il grifone di Vaia, la nuova opera di Marco Martalar splende tra Feltrino e Tesino

Il grifone di Vaia

Dopo più di due mesi di lavoro 2000 pezzi e radici della tempesta Vaia, è finalmente completata l’ultima opera di Marco Martalar: il Grifone Vaia.

Duemila pezzi di legno sbrecciato dalla furia di Vaia, tenuti assieme da tremila viti e da una intelaiatura di tavole di larice. Il grifone splende nella località Celado, a cavallo del confine tra Veneto e Trentino, con Lamon e Arsiè da un lato e l’altopiano del Tesino dall’altro, a vegliare maestosamente sulle terre martoriate dalla tempesta di cinque anni fa.

La figura mitologica del Grifone vuole rappresentare la fusione tra le due regioni, infatti “è fatto per mezzo Leone e per mezzo Aquila, i simboli delle Regioni Veneto e Trentino fusi in uno” afferma Marco Martalar.

Realizzato dallo scultore vicentino autore del celebre drago di Vaia a Lavarone distrutto da un incendio diversi giorni fa, sostenuto da un comitato in Tesino che dalla fine dello scorso anno ha mobilitato enti locali, aziende, operatori turistici per raccogliere i fondi necessari a finanziare l’opera.

“I lavori sono iniziati a fine giugno di quest’anno – spiega lo scultore – Sono soddisfatto di quest’opera”.

“Ho voluto realizzare questa fusione in questa terra di confine, una terra contrassegnata anche da combattimenti: proprio qui vicino ci sono delle trincee, – precisa – Questo grifone dà l’idea di essere sempre in movimento quando lo si guarda, con il corpo che sembra quasi contorcersi”.

Per ammirarlo da vicino basta raggiungere la località Celado parcheggiare ai “Larici” e con 15 minuti a piedi in una facile forestale raggiungere l’opera.

(Foto: per gentile concessione di Marco Martalar).
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