Pakistan in ginocchio per le alluvioni. Il mediatore culturale veneto Nadeem: “Case distrutte e persone senza cibo e lavoro. Se potete aiutateci”

Il cittadino pakistano Nadeem Tayno, mediatore culturale di fede cattolica che vive in Veneto da alcuni anni, è preoccupato per la sorte del suo Paese, in ginocchio a causa delle alluvioni di queste settimane che hanno provocato più di mille morti.

Come riporta il sito di informazione AsiaNews, il governo pakistano ha dichiarato lo stato di emergenza mentre attende la fine dei monsoni per valutare il reale impatto delle inondazioni.

“Secondo l’Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari delle Nazioni Unite (Ocha) – precisano da AsiaNews – da metà giugno le persone colpite dalle piogge torrenziali sono oltre 2,3 milioni, ma nei giorni scorsi i funzionari di governo avevano fatto salire quel numero ad almeno 30 milioni di cittadini pakistani, pari al 15% della popolazione, definendo la situazione un ‘disastro umanitario di proporzioni epiche indotto dal clima’”.

Almeno 95 mila case sono andate distrutte e oltre 504 mila capi di bestiame sono stati uccisi; gli elicotteri di soccorso faticavano a trovare rilievi di terraferma su cui atterrare per portare gli aiuti.

“Le province meridionali del Sindh e del Belucistan – sottolineato da AsiaNews -, che quest’anno hanno avuto piogge monsoniche superiori alla media, sono le più colpite. Il Sindh ha registrato il 784% di pioggia in più rispetto al normale e il Belucistan il 500%. La causa è da ricercare nell’aumento delle temperature dell’Oceano Indiano, una delle regioni al mondo più sensibili ai cambiamenti climatici”.

“Sono arrivato in Italia nel 2016 – spiega Nadeem – e quando vivevo in Pakistan ero presidente di un’associazione salesiana. Ho lavorato tanto per l’unità dei cristiani con eventi ai quali hanno partecipato anche tanti giovani. I cristiani in Pakistan sono una minoranza perché la maggioranza della popolazione è musulmana. Ora sono molto preoccupato per la mia gente che soffre a causa delle alluvioni che hanno distrutto case, edifici pubblici e aziende agricole. Il 70% dei pakistani vive nei villaggi, molti sono stati completamente distrutti dalla forza devastante dell’acqua”.

“Ci sono uomini e donne che hanno perso tutto – continua – e tantissimi sfollati non sanno più come vivere. La situazione è molto complicata e la gente del posto soffre per la mancanza di cibo e di lavoro. Chiedo al popolo veneto e agli italiani, nei limiti delle loro possibilità, di aiutare il Pakistan con donazioni o altri atti di generosità. Sono in contatto con alcune persone del mio Paese che stanno aiutando la popolazione in difficoltà. Su internet si trovano alcune realtà, sia laiche che religiose, che hanno attivato delle raccolte fondi per il Pakistan. Grazie a chi ci aiuterà”.

Nadeem ha tante idee anche per l’Italia, dove spera di far partire nuovi progetti con l’obiettivo di costituire un’associazione con la quale portare avanti delle iniziative per favorire l’integrazione dei cittadini stranieri in Italia e per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione della minoranza cristiana in Pakistan.

(Foto: per concessione di Nadeem Tayno e web).
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