Le foto d’epoca messe vicine alle immagini di oggi sicuramente rendono bene l’idea di quanta strada sia stata fatta a livello urbano e antropologico.
La geografia urbana è sicuramente una materia di studio impegnata in questa analisi, utile a mettere a fuoco il cambiamento avvenuto in fatto di abitudini, stili di vita e tecnologia.
A essere un valido aiuto sono senz’altro le foto scattate in diversi decenni, meglio se in bianco e nero.
Un confronto che, a volte, ci lascia davvero senza parole per i mutamenti che il paesaggio circostante ha subito nel tempo.
Stupore che arriva, ad esempio, osservando le immagini scattate nel tempo da Vittorio Celot Celotti (1896-1985), coneglianese appassionato cultore di fotografia che, tramite le sue immagini, ha dato testimonianza del percorso di evoluzione vissuto dal territorio, non solo di Conegliano.
Alcune delle sue foto sono state riunite da uno dei figli, Alberto, che le utilizza per comporre dei calendari distribuiti gratuitamente.
Per concludere questo 2025 di immagini del passato, dopo lo sfondo innevato del castello di Conegliano, merita uno spazio la visione di Porta Dante Alighieri, uno degli accessi a via XX Settembre, cuore del centro storico cittadino.


L’immagine scattata nel 1942 mostra un angolo differente da come noi lo conosciamo: assente il traffico giornaliero, come gli elementi di arredo urbano.
Non ci sono stalli di sosta, linee che demarcano la carreggiata, la rotatoria e, soprattutto, non si vedono auto in transito (con qualche eccezione), ma gente a piedi.
Suggestiva anche la visione delle bifore medievali: lì, attualmente, la città è visibile dal terrazzo di un ristorante.
Un confronto che fa riflettere, come lo hanno fatto gli altri scorci e momenti quotidiani immortalati da Celot Celotti, ovvero scenari di convivialità, i carri folkloristici, Corte delle Rose, il “traffico” in Pontebbana, l’area del Cavallino, via Manin e l’ospedale De Gironcoli, la Gradinata degli Alpini, via Garibaldi, piazzetta Duca d’Aosta con le sue pompe di benzina.
Un esercizio di memoria che certamente fa bene sotto tanti punti di vista.
(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto: per gentile concessione di Alberto Celot Celotti – Arianna Ceschin)
(Articolo e foto odierna di proprietà di Dplay Srl)
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