Una splendida occasione di confronto, ascolto e dibattito unica nel suo genere: sono state utilizzate queste parole per descrivere la prima due giorni di “Lab.Ora” a Col Cumano (Belluno), che ha visto partecipare anche Nuova Voce – Gruppo giovani di Cappella Maggiore e Anzano.
L’evento, aperto a tutti, senza pregiudizi o preclusioni di sorta, a laici, credenti o non credenti, è stato organizzato dalla Pastorale Sociale di Vittorio Veneto e aveva come obiettivo quello di mettere insieme diverse esperienze giovanili e associative per far scaturire un dibattito costruttivo su temi cruciali e attuali quali l’economia circolare e la sostenibilità ambientale.
Hanno partecipato all’evento la docente Valentina De Marchi, professore associato al dipartimento di economia dell’Università degli Studi di Padova, e il dottor Lodovico Giustiniani, amministratore dell’azienda agricola Borgoluce di Susegana, realtà molto attenta ai temi della sostenibilità, della circolarità e della biodiversità in agricoltura.
“Ci sentiamo orgogliosi di questa nuova realtà di coordinamento e confronto – spiegano dal gruppo (per organizzarlo siamo partiti tutti insieme ormai da febbraio 2021) -, che anzi speriamo possa ingrandirsi nel tempo e coltivare una futura classe dirigente priva di pregiudizi e al servizio vero della comunità, senza protagonismi o interessi personali o di fazione”.
Il confronto, autogestito da tutti i ragazzi in un clima e con un metodo scientifico ‘laboratoriale’, ha permesso di tracciare le linee generali dei prossimi passi futuri, dove il dialogo scaturito diventerà sempre più propulsivo e un punto di partenza per un rilancio concreto dell’azione sociale e intimamente politica (intesa come attenzione e partecipazione civica all’interno della cosa pubblica, della propria comunità di riferimento) di tutti i partecipanti.
Il dibattito è stato definito interessante e molto approfondito: “Siamo partiti da fatti recenti della cronaca locale, urbanistica, cura e assetto del territorio, cementificazione, contrasto sociale (anche recente e vicino a noi) che nasce da politiche di gestione urbanistica sostanzialmente sbagliate, anacronistiche ma che soprattutto non tengono conto dell’interesse generale e pubblico dell’intera popolazione ma soltanto di quello privato di pochi”.
“Ringraziamo ancora la Pastorale Sociale per aver pensato e realizzato questo evento davvero in un’ottica di sano pragmatismo e apertura mentale – concludono dal gruppo -, togliendolo in modo intelligente da ogni dogmatismo o pregiudizio nei confronti di tutti i partecipanti, e in particolare della nostra realtà associativa che, come sapete, è nata e si è concretizzata negli anni con un’attività laica a 360 gradi. Un ottimo e sincero punto di partenza! Avanti così”.
“Lab.Ora è un’iniziativa della Pastorale Sociale Diocesana in collaborazione con la Pastorale Giovanile ed è il frutto di una serie di incontri fatti da gennaio 2021 in poi – ha commentato don Andrea Forest, delegato vescovile dell’Ufficio diocesano per Pastorale sociale, Lavoro, Giustizia, Pace e Salvaguardia del creato – Il desiderio era quello di coinvolgere i giovani, soprattutto quelli già impegnati nei temi affini alla Pastorale Sociale, in particolare cittadinanza attiva e sensibilità ambientale, per metterli in rete. Da parte nostra l’intento era quello di cercare un aggancio anche con una popolazione giovanile che difficilmente partecipa alle nostre iniziative”.
“Abbiamo cercato di coinvolgere i giovani che erano già attivi su questi temi con l’obiettivo di metterli in rete – continua – In questo modo non vogliamo creare qualcosa di nuovo ma favorire una reciproca contaminazione tra intuizioni, idee e progetti che ci sono tra i giovani che nel territorio diocesano operano su questi temi e già hanno iniziative avviate. È stata un’esperienza molto bella, anche al di là delle aspettative, che rappresenta un punto di partenza per iniziative che potranno nascere da qui in avanti”.
Don Andrea ha manifestato la volontà di far continuare anche nei prossimi anni questo appuntamento estivo per i giovani impegnati nella Pastorale Sociale.
“Sono convinto – conclude -, e questa esperienza lo ha dimostrato, che non manchino giovani attenti a questi temi ma hanno bisogno di trovare il modo di esprimersi e di essere sostenuti. In questo vedo il compito della pastorale sociale: non sempre e non solo fare cose nuove coinvolgendo i ragazzi nei propri progetti, quanto piuttosto sostenere, incoraggiare e supportare quello che autonomamente i vari gruppi giovani portano avanti sotto il profilo della Pastorale Sociale in maniera autonoma nel territorio diocesano”.
(Foto: Facebook).
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