Futuro dell’ospedale al centro del consiglio. Benazzi: “Nel 2025 risolveremo il problema dei medici, non degli infermieri”

Da sinistra, il direttore generale Francesco Benazzi e il dottor Michelangelo Salemi

Il futuro dell’ospedale civile “Santa Maria dei Battuti” è stato al centro del dibattito all’ultimo consiglio comunale di Conegliano, svoltosi giovedì 20 giugno.

Il tema era già emerso in precedenza, tramite una mozione presentata dal consigliere Alessandro Bortoluzzi (gruppo misto), mozione successivamente bocciata sempre in sede consiliare.

La questione è stata nuovamente discussa, stavolta alla presenza del direttore generale dell’Ulss 2Francesco Benazzi, accompagnato dal dottor Michelangelo Salemi.

In quell’occasione Benazzi ha fatto un po’ di chiarezza in fatto di carenza di medici, liste di attesa e situazione generale dello stesso plesso ospedaliero.

I quesiti dei consiglieri comunali

A inaugurare la tornata di quesiti posti dai consiglieri comunali è stato Maurizio Tondato (Lega), il quale ha citato le difficoltà riscontrate, anche a livello nazionale, in termini di reclutamento del personale, mentre Matteo Zucol (Forza Italia) ha ricordato le difficoltà in termini di liste d’attesa e chiesto quali strategie sarebbero da adottare per valorizzare i medici.

Alessandro Bortoluzzi (gruppo misto), promotore della precedente mozione sull’ospedale, ha invece evidenziato “un oggettivo impoverimento dei servizi erogati dal nostro presidio ospedaliero, che solo in parte può essere giustificato”.

Il consigliere ha inoltre ricordato la chiusura di alcuni reparti e la mancanza di servizi “h24 e 7 giorni su 7”: “Vorrei evitare che l’ospedale di Conegliano facesse la fine di quello di Vittorio Veneto”, ha osservato.

Dino Parrano (Chies sindaco Avanti tutta) ha affermato che ci sono reparti che funzionano, come la Cardiologia, e altri meno, ricordando poi la difficoltà che il sistema avrebbe ad “assorbire nel pubblico tutti i futuri medici”.

Lucrezia Aggio (Fratelli d’Italia) ha chiesto delle soluzioni in termini di riduzioni delle liste d’attesa, mentre Filippo Secolo (Libertà civica e popolare. Conegliano al centro) ha mosso dei quesiti su quello che è il ruolo del privato.

Christian Dal Bo’ si è interrogato su quale dovrebbe essere la modalità più idonea del consiglio comunale per incidere in maniera efficace sulla situazione.

Francesca Di Gaspero (Noi democratici) ha invece proposto di calendarizzare alcuni appuntamenti tra i consiglieri e la direzione sanitaria, al fine di risolvere alcune difficoltà e creare un filo diretto di discussione.

Il punto del direttore generale Francesco Benazzi

“Sono convinto della sanità pubblica e quando un collaboratore va nel privato, ci resto un po’ male – la premessa fatta da Benazzi -. Esiste il problema degli stipendi: dopo il Portogallo, siamo i più poveri del sistema europeo, nonostante la preparazione superiore a qualsiasi collega dell’estero. Una situazione che riguarda tutto il nostro Paese”.

Benazzi ha quindi ricordato come in tutto ciò stia incidendo “la fuga dei medici all’estero, perché meglio pagati e i pensionamenti”. 

“Quello che potreste fare è una mozione a livello nazionale, perché il contratto collettivo dei medici venga aumentato – ha continuato -. Abbiamo fatto tanti avvisi pubblici per medici e direttori, poi andati persi perché non si presentavano le persone”.

Ci sono delle difficoltà, non ci sono dubbi – ha ammesso Benazzi -. Non è vero che non facciamo nulla per incentivare i professionisti: semplicemente non ci sono. Facciamo fatica anche a Treviso”.

Nel frattempo, a Conegliano sono in partenza tre concorsi, riguardanti i reparti di Radiologia, Pediatria e Nefrologia. Qualche difficoltà permane in Ginecologia, mentre in Medicina sono stati arruolati i cosiddetti “gettonisti”, i quali, come assicurato dal dg, sono specializzandi e medici in pensione.

“Credo che nel 2025 risolveremo i problemi dei medici, – l’annuncio del direttore generale – ma non degli infermieri. C’è una crisi vocazionale nei pronto soccorso di diversi ospedali”.

“Quando possiamo, noi assumiamo – ha continuato -. A Conegliano sono in arrivo delle specialità che prima non c’erano. Mancando ancora i medici, bisogna integrare sempre di più i servizi con la telemedicina. Io comunque vedo il bicchiere mezzo pieno con la sanità pubblica”.

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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