Ospedale, mozione di Bortoluzzi: “Calano i servizi”. Chies: “Presto un incontro pubblico”

L’ospedale civile di Conegliano arriva in consiglio comunale

Tra i temi che saranno discussi in occasione del prossimo consiglio comunale a Conegliano ci sarà anche la mozione di Alessandro Bortoluzzi, consigliere di opposizione del Gruppo misto, il quale ha sollevato i riflettori sulla situazione dell’ospedale civile cittadino “Santa Maria dei Battuti”.

Nel testo della mozione, Bortoluzzi ha evidenziato la carenza di servizi che, a suo dire, si sarebbe verificata nel tempo. Situazione per la quale il consigliere ha chiesto alla giunta e al sindaco l’impegno a “opporsi al progressivo impoverimento dei servizi sanitari prestati nell’ospedale”, oltre alla convocazione del Comitato dei Sindaci per l’attivazione di un tavolo tecnico che coinvolga anche la Regione (con l’assessore alla Sanità) e la direzione generale dell’azienda sanitaria.

Tutto “per un confronto in merito alle azioni da intraprendere per garantire alla popolazione di Conegliano l’effettiva equità di accesso alle prestazioni sanitarie”, mantenendo i capigruppo sempre informati sugli sviluppi della questione.

Le argomentazioni di Bortoluzzi

Nel suo documento di quasi tre pagine, Bortoluzzi ha chiarito in premessa che gli ospedali, secondo una riorganizzazione fatta negli ultimi anni, si dividono in “Hub“, ovvero chiamati a “trattare volumi di attività tali da garantire la migliore qualità dell’assistenza erogata” con “la presenza di alte specialità”, e in “Spoke“, cioè “centri periferici che assicurano l’assistenza per la casistica residua”.

Nella provincia di Treviso l’unico ospedale di riferimento Hub è quello di Treviso, mentre gli Spoke sono quelli di Conegliano, Vittorio Veneto, Montebelluna e Castelfranco Veneto.

Nel caso di Conegliano, secondo Bortoluzzi, dopo l’attuazione di questo modello organizzativo, si sarebbe verificato “un progressivo e inesorabile impoverimento dei servizi sanitari erogati” che avrebbe penalizzato l’ospedale.

Su questo fronte, il consigliere ha snocciolato tutta una serie di dati, riferiti a diversi reparti. Per Medicina fino al 2013 sarebbero stati due i reparti con il mantenimento, dopo la chiusura di uno dei due nel 2015, di una squadra formata da un direttore e 15 medici, oggi calati a 5 dottori, di cui uno in procinto di andare in pensione; il reparto di Nefrologia in precedenza poteva contare su un primario e 7/8 medici in servizio, questi ultimi attualmente calati a due; la Lungodegenza è un reparto “chiuso da giugno”, con “nessuna azione compensativa” messa in atto.

“La Radiologia interventistica da qualche mese è completamente azzerata. La Radiologia senologica è garantita da un solo medico e quando questo è assente per malattia o per ferie, ovviamente gli accertamenti diagnostici vengono differiti di molte settimane, con grave pregiudizio dei pazienti”, ha aggiunto Bortoluzzi.

Le difficoltà si verificherebbero inoltre per Pneumologia, Nefrologia, Urologia, Chirurgia vascolare, Psichiatria, Neurologia, specialità per le quali “non è presente un reparto e, dopo le 16, le consulenze urgenti non sono più erogate a Conegliano ma solo a Treviso, e ciò comporta la necessità di spostare i pazienti”.

“Criticità dal punto di vista organizzativo” acuite, a detta di Bortoluzzi, dal fatto che ogni giorno il personale medico deve prestare assistenza a tutta una serie di pazienti provenienti da Vittorio Veneto, dove determinati servizi ospedalieri “sono ormai quasi tutti azzerati, se non proprio del tutto assenti”.

“Fatta eccezione per i reparti di Cardiologia, Radiologia e Chirurgia generale, in tutti i restanti reparti i turni di notte e i festivi non sono coperti da medici in pianta organica, ma da medici reclutati tramite cooperative di cosiddetti ‘gettonisti’, che spesso non hanno specializzazioni appropriate rispetto al reparto in cui sono chiamati a prestare servizio. È frequente che detti ‘ gettonisti’ restino in servizio anche per cinque turni consecutivi – ha proseguito Bortoluzzi -. Uscendo dal campo strettamente sanitario e passando alla formazione universitaria, la città ormai da alcuni anni ha perso il corso di laurea in Infermieristica, avendo sino a oggi mantenuto il corso di laurea in Assistenza sanitaria (al “De Gironcoli”). Da quanto si apprende, anche questo andrà a cessare nel 2024“.

“Tutto lascia intendere che il succitato progressivo e costante impoverimento dei servizi sanitari nel nostro ospedale cittadino non sia solo l’effetto non voluto della nota carenza di personale sanitario, ma corrisponda invece a una precisa e consapevole scelta politica: quella di ridimensionare l’ospedale cittadino”, ha aggiunto, osservando che il rimpiazzo dei posti vacanti a Conegliano non avverrebbe con le stesse tempistiche di Treviso. La stessa cosa, a suo dire, si verificherebbe anche in termini di sostituzione delle apparecchiature tecniche.

Scettico Bortoluzzi anche sul fronte del nuovo ospedale che verrà realizzato in città considerato che, secondo lui, senza un intervento chiaro sui punti citati, “questi investimenti non porteranno alcun reale beneficio per i cittadini”.

La replica del sindaco Fabio Chies

“A breve, entro il mese di marzo, ci sarà un incontro pubblico sui servizi ospedalieri”: è la premessa fatta dal primo cittadino di Conegliano, Fabio Chies, nella sua replica alla mozione presentata da Alessandro Bortoluzzi.

“Il nuovo ospedale l’abbiamo portato a casa grazie alla Regione – ha affermato -. Per noi è una tappa importante, stiamo lavorando da tempo su questa strada: non potevamo perdere questo treno”.

Abbiamo il contenitore e ora ci sarà da lavorare sul contenuto: il nostro lo stiamo facendo e alcune perplessità ci sono. È nostra intenzione insistere affinché vengano mantenuti i servizi di primaria importanza – ha proseguito -. Questa è una partita che stiamo seguendo da vicino: avere ottenuto il nuovo ospedale dimostra l’attenzione che c’è”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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