Tra le immagini di Vittorio Celot Celotti: il Cavallino… in bianco e nero

Una Conegliano inedita è quella raffigurata nelle immagini scattate nel tempo da Vittorio Celot Celotti (1896-1985), il quale ha lasciato oltre 2.500 istantanee di quello che era l’aspetto del territorio, dal periodo della Grande Guerra in poi.

Immagini che, se comparate con l’aspetto territoriale odierno, permettono di comprendere quello che è stato il percorso, anche antropologico, vissuto dal territorio stesso.

Fotografie che si sono mantenute grazie al lavoro di uno dei figli di Celot Celotti, Alberto, il quale ogni anno ne ricava una serie per comporre un calendario, poi distribuito gratuitamente in città.

Per questo 2025, il calendario aveva il titolo “Conegliano com’era….”, scelto per sottolineare l’idea di quanto la città sia mutata nei decenni.

Tra le immagini diffuse, oltre a quella della Gradinata degli Alpinipiazzetta Duca D’Aostal’ospedale De Gironcolivia Garibaldi, spicca anche il cambiamento vissuto dalla zona del Cavallino.

Facendo un confronto tra l’immagine in bianco e nero di Celot Celotti (non datata) e uno scorcio attuale, spunta subito la prima differenza: l’assenza delle statue che introducono viale Spellanzon.

Al loro posto c’è ora una rotatoria e la zona è sempre ben trafficata, essendo un punto di raccordo tra il centro e il quartiere più periferico.

Se in passato lì era strada bianca, ora la via è completa di marciapiedi e di tutta la segnaletica verticale e orizzontale di una tipica zona urbana.

L’unico elemento che rappresenta una costante è sicuramente il viale alberato (viale Spellanzon), caratteristica che consente di riconoscere la zona, nonostante i cambiamenti vissuti in tutto questo tempo.

(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto: Arianna Ceschin e per gentile concessione di Alberto Celot Celotti)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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