Addio al problema acustico della barchessa Manin. Il Comune: “Trovata una soluzione”

La Barchessa Manin
La Barchessa Manin

Tempo poche settimane e l’impianto di climatizzazione e riscaldamento a servizio della Barchessa Manin, causa di eccessivo rumore lamentato dai vicini, sarà definitivamente spostato.

E’ questa la soluzione trovata tra l’azienda di costruzioni che si era occupata della ristrutturazione per il recupero e la conservazione della “Grande Barchessa Manin” e dell’installazione dell’impianto, e il Comune, proprietario dell’immobile.

Una querelle che parte da lontano quando nel 2017 era iniziato il cantiere per la sistemazione della barchessa all’interno del Parco Manin in centro Città i cui lavori si sono conclusi due anni dopo, nel 2019.

Con l’apertura dello spazio ristrutturato, affiato in gestione a un soggetto esterno, alcuni cittadini residenti segnalavano al Comune la rumorosità dell’impianto di climatizzazione e riscaldamento.

Rumorosità poi confermata e giudicata “non tollerabile” anche dalla perizia di valutazione d’impatto acustico eseguita dall’ingegner Marco Bresolin.

Perciò, in prima battuta, il Comune faceva ricorso davanti al Tribunale di Treviso, avanzando, tra le varie richieste, quella di accertare se l’impianto rispettasse o meno i limiti della classificazione acustica aggiornata del Comune di Montebelluna attraverso un procedimento di accertamento tecnico preventivo (quel particolare procedimento cautelare che serve a determinare le cause tecniche oggettive che hanno determinato un vizio) e di trovare quindi, se possibile, una conciliazione tra le parti.

Il giudice ammetteva quindi il procedimento di accertamento tecnico preventivo richiesto. Iniziavano pertanto le operazioni peritali per raggiungere una possibile soluzione transattiva, previo parere positivo della Soprintendenza competente.

Parere che è stato ottenuto a febbraio e che ha permesso – fa sapere l’amministrazione comunale – di raggiungere una soluzione attraverso un cosiddetto Atto di transazione che prevede che la ditta costruttrice esegua entro la fine dell’estate, a proprie spese, le opere edili per spostare le pompe di calore dalla posizione attuale ad una più ad est dell’edificio e alla schermatura dell’impianto come previsto nel progetto dell’ingegner Bonaccin.

Le spese legali e tecniche di parte saranno integralmente compensate, mentre l’onorario e le spese del Consulente Tecnico d’Ufficio nominato dal giudice sono a carico del Comune.

Commenta il sindaco Adalberto Bordin: “Finalmente arriviamo alla conclusione di una serie di vicissitudini che durano da qualche anno e che interessano l’impianto di un immobile comunale centrale che, essendo circondato da abitazioni, ha destato qualche problema per la sua eccessiva rumorosità.

Le trattative e il supporto dei tecnici, in quest’ultima fase, hanno permesso di raggiungere una conciliazione che mette d’accordo tutti e che permette di eliminare il problema spostando in un’altra posizione e schermando l’impianto in modo che il rumore prodotto non possa più essere udito dai residenti.

Era l’esito che speravamo di ottenere, in linea con la volontà di questa amministrazione che è quella di cercare di risolvere le controversie, anche quelle più annose e spinose come queste, in modo pacifico, conciliatorio ed efficace”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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