I tempi sono cambiati e a quanto pare, come testimonia una storia che arriva da Biadene, anche la gestione dei campetti delle parrocchie non è più la stessa.
Da qualche settimana il parroco don Davide Frassetto ha chiuso con inferriate e lucchetto il piccolo campo da calcio adiacente la chiesa della frazione di Montebelluna.
Il motivo della chiusura è ascrivibile al compimento di atti vandalici e piccoli furti in zona, ma soprattutto al comportamento di alcuni ragazzi che non rispettavano il luogo e le persone che lo frequentano.
“Non è bello il campetto – afferma una mamma -, ma è quel che basta ai nostri ragazzini per un ritrovo, due chiacchiere e un tiro a pallone. Ora i nostri figli per andare a giocare a pallone devono chiedere il permesso al parroco e lasciare in pegno un oggetto personale (smartphone o documento) che gli verrà restituito a fine partita”.
“Purtroppo – conclude – innalzando delle barriere si genera un distacco tra un’istituzione, che negli ultimi decenni sta vivendo un netto allontanamento delle persone, e una società che diffida sempre più nel prossimo e nella Chiesa. Avremmo bisogno di una maggiore apertura per poterci fidare, non di barriere per dividere”.
La signora ha sottolineato che i giovani del paese, dopo anni di restrizioni per la pandemia, si ritrovano ancora delle barriere, visto che diventa difficile anche trovare un luogo dove giocare liberamente a pallone con gli amici.
Il parroco di Biadene, interpellato sulla questione, ha spiegato i motivi che hanno portato a questa decisione.
“Alcuni ragazzi sono incontrollabili – commenta don Davide -, sia in termini di rispetto dei luoghi ma anche delle persone. Al campetto venivano giovani che non si facevano problemi a bestemmiare, anche quando qualche fedele entrava in chiesa a pregare o per un funerale. Era un continuo urlare e poi non c’era attenzione neanche per l’abbigliamento. C’era chi lasciava rifiuti e poi di notte succedeva di tutto: abbiamo trovato alcolici e perfino preservativi”.
“Lo spazio rimane a disposizione come prima ma serve più responsabilità – continua -. Bisogna vedere queste cose di persona prima di puntare il dito contro qualcuno per una decisione che è stata presa. Vanno rispettati i luoghi e le persone e comunque c’è l’idea di mettere mano al campetto per restaurarlo. Non possiamo lasciare senza nessun controllo un’opera sulla quale investiremo”.
“Rispetto ai fatti di cronaca che in questi giorni hanno coinvolto dei giovani a Montebelluna – conclude -, dico semplicemente che sarà anche un’emergenza a livello nazionale ma noi ce la troviamo a casa nostra e le difficoltà non mancano. I dispetti, purtroppo, sono ormai all’ordine del giorno anche per noi”.
L’oratorio di Biadene è aperto il mercoledì pomeriggio e tutta la domenica ed è stata la parrocchia a chiedere la disponibilità ai genitori con l’obiettivo di rendere nuovamente fruibile questo spazio così importante per la socialità dei giovani del territorio.
(Foto: per gentile concessione di un lettore).
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