Fossalta e Chiarano: due arcipretali legate al Convento degli Antoniani di Venezia

La chiesa di Chiarano, dedicata a S. Bartolomeo e che porta anche il titolo di arcipretale come quella di Fossalta Maggiore, fu amministrata fin dal 1513 al 1773 dai canonici di S. Salvatore di Venezia (per questo ancora si trova a destra della porta maggiore lo stemma degli Antoniani).

Fossalta e Chiarano: due arcipretali legate al Convento degli Antoniani di Venezia – video di Luca Vecellio

La chiesa, posta in posizione rialzata per evitare le piene del canale Piavon, subì diversi ampliamenti, che la portarono da una a tre navate (1925). In particolare si conserva una meridiana sulla parete interna della navata di destra, che un tempo era esterna. Particolarmente interessante il drappo con decorazione in stucco oro dell’abside, che attrae appena si entra in chiesa. L’altare maggiore in marmo ha al centro un tabernacolo sormontato da colonnine ed è stato realizzato nel 1771. Ai lati le statue di San Vincent Ferrer e San Sebastiano.

Nella cappella laterale di sinistra una pregevole tela, dipinta da Giovanni Spoldi da Venezia nel 1887, raffigura il Martirio di San Bartolomeo. A destra troviamo la tela raffigurante la Deposizione, opera di Antonio Aliense (discepolo di Paolo Veronese), recentemente restaurata e portata al suo splendore originale per volontà di don Paolino Carrer, nativo di Chiarano. In chiesa si possono notare ancora i banchi lignei riservati alla nobile famiglia Zen, che abitava a pochi passi dalla chiesa e che aveva anche diritto a esprimere il suo parere sulla scelta del parroco.

La chiesa di Chiarano è dotata di un organo di Gaetano Callido. Sul soffitto della navata centrale un’opera di Franco Verri, che lo dipinse su richiesta del compianto parroco don Mario Dall’Arche, rappresenta i santi venerati in Chiarano: San Bartolomeo (titolare della chiesa) e San Pietro, per il quale fin da tempi remoti si faceva una sagra paesana.

La piccola chiesa di Fossalta Maggiore, titolata a S. Marco Evangelista, pare nasca come cappella legata all’antico castello della famiglia Da Fossalta, che aveva la sua dimora nei terreni prospicenti.

La sua storia è legata alla pieve matrice di Chiarano, con la quale visse alcune vicende in comune, poiché nel 1513 con Bolla di papa Leone X furono affidate ai Canonici Regolari di S. Salvatore di Venezia (anche se Fossalta diventerà parrocchiale con nomina del vescovo di Ceneda pochi decenni dopo). La struttura subì nei secoli diversi rimaneggiamenti: a metà Ottocento furono aperte due cappelle a ridosso del presbiterio per porre due altari marmorei, uno dedicato S. Antonio di Padova e l’altro alla Madonna Addolorata, entrambe con statue lignee (poste entro nicchie) realizzate da Josef Rifesser da Ortisei. L’altare maggiore è di marmo con tabernacolo e due statue ai lati raffiguranti San Pietro e San Marco di fattura settecentesca.

Nel fondo dell’abside dietro l’altare una grande tela raffigura la Beata Vergine Maria tra i Santi Pietro e Marco, opera della bottega dei Licino. Degni di nota sono l’antico battistero in marmo con coperchio piramidato in legno e l’organo di Gaetano Callido.

Nel restauro del 2011 venne posto al centro del presbiterio un altare di marmo (contenente dal 2017 le reliquie del beato Cosma Spessotto) e un leggio, come consigliato dalle indicazioni in materia di riordino liturgico. Il coro ligneo addossato alle pareti del presbiterio è parte dell’antico che proseguiva anche dietro l’altare maggiore. Sul pavimento del presbiterio una lapide ricorda la sepoltura “aere ac pietate” dell’arciprete Paulo Rossi (1764), mentre sul pavimento dell’aula un’altra lapide ricorda il pievano Giovanni Battista Bonci, “qui sibi et aliis proprio aere confecit” (1705).

(Autore: Maria Teresa Tolotto).
(Foto e video: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata)
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