Inaugurata la prima Panchina rossa del Comune. Pol: “Con l’aiuto di tutta la comunità si può combattere la violenza”

Inaugurata la prima Panchina rossa a Tarzo
Inaugurata la prima Panchina rossa a Tarzo

Una giornata storica per Tarzo: sabato 15 aprile è stata inaugurata nella sede comunale la prima “panchina rossa” del paese, simbolo della lotta contro la violenza sulle donne.

Il progetto “La Panchina rossa” è stato lanciato in Italia dagli Stati Generali delle Donne ed è partito per la prima volta il 18 settembre 2016 per iniziativa del Comune di Lomello, in provincia di Pavia. Sulla panchina è di solito posta una targa che spiega la finalità, un riferimento al numero telefonico antiviolenza (1522) e in alcune zone sono stati anche aggiunti i nomi delle donne uccise in quel territorio. Il rosso è il colore del sangue, ed è il simbolo del posto occupato da una donna che non c’è più, portata via dalla violenza.

Alcuni dei bigliettini appesi, contenenti dei messaggi contro la violenza di genere

“In questa giornata di così grande significato, l’amministrazione comunale è orgogliosa di potersi unire a tante manifestazioni che in tanti paesi di tutta Italia e direi del mondo vogliono portare testimonianza di un impegno concreto contro la violenza sulle donne – ha affermato il vicesindaco Antonella Pol a nome dell’amministrazione -. È importante sottolineare l’importanza di parlare tutti i giorni di questo grave problema, non lasciandolo solo per giornate speciali come il 25 novembre o l’8 marzo. Infatti, non abbiamo scelto a caso questa data del 15 aprile per inaugurare la panchina: lo abbiamo fatto di proposito perché riteniamo che la sensibilizzazione su questo tema non debba essere limitata ad un giorno in particolare. Tutti i giorni dell’anno ci dobbiamo ricordare che tante donne soffrono, che troppe donne ancora subiscono violenza.

Sono ancora troppo alti, ad oggi, i numeri che ci giungono, sia a livello nazionale che nel nostro territorio, di donne vittime di violenza. Dati che in piccole realtà come le nostre ci inducono tanto a riflettere, a soffermarci su un fenomeno che è purtroppo diventato realtà condivisa con città metropolitane in tutto il mondo. Ci fa riflettere in particolare su due aspetti: il primo che purtroppo i numeri della violenza sono ancora troppo alti; l’altro, per fortuna un po’ più positivo è che tante donne trovano il coraggio di denunciare e non rimanere in silenzio continuando a subire. Con questo gesto anche Tarzo vuole far sentire la sua presenza, la sua voce per dire ‘Stop alla violenza’”.

In molti erano presenti sabato all’inaugurazione: l’intera giunta comunale, amministratori, associazioni e svariati cittadini. Ma i veri protagonisti sono stati i giovanissimi del Consiglio comunale dei Ragazzi di Tarzo – Revine Lago, che insieme all’amministrazione hanno voluto la panchina.

Lo scoprimento della panchina rossa con il sindaco Gianangelo Bof

“La panchina assume un significato ancora più importante: è preziosa non solo per quello che rappresenta ma soprattutto perché è stata realizzata dai ragazzi del CCR – ha spiegato Pol -. Quando abbiamo proposto loro di partecipare alla realizzazione della panchina, hanno subito accolto positivamente e si sono adoperati per sistemarla e verniciarla”.

I ragazzi del CCR hanno inoltre appeso all’albero piantato vicino alla panchina dei biglietti con scritti valori e comportamenti da seguire per contrastare la violenza sulle donne. “Noi dell’amministrazione comunale e i ragazzi del CCR – ha proseguito Pol – ci auguriamo che la panchina servirà, a quanti si siederanno o ci passeranno vicini, a ricordare che purtroppo esiste ancora la violenza ma che può essere contrastata educandoci ai valori e ai comportamenti scritti sui biglietti simbolo di riflessione.

Chiudo ringraziando ancora tutti coloro che hanno portato la loro testimonianza di interesse e di sensibilità verso un tema di così grande rilevanza sociale. Concludo augurando alle donne che subiscono violenza di uscire dal silenzio con la loro forza e con l’aiuto di tutta la comunità”.

(Foto: per concessione di Antonella Pol).
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