“Anche in agosto le nostre imprese continuano a rinforzare gli organici: nel turismo e nella ristorazione, ovviamente, stante il periodo, ma anche nell’industria meccanica ed elettronica” commenta il presidente della Camera di Commercio di Treviso e Belluno|Dolomiti Mario Pozza.
“Rispetto allo scorso anno c’è qualche segnale di rallentamento nei programmi di assunzione – avverte Pozza – soprattutto nel momento in cui le previsioni si spingono fino ad ottobre e scontano l’incertezza di scenario che più volte abbiamo commentato, con particolare riferimento alla tenuta della domanda (interna ed estera). Ma se stiamo ai numeri dei bollettini Excelsior, al momento il rallentamento delle assunzioni possiamo quantificarlo nell’ordine di un -3% a Treviso (equamente distribuito fra industria e servizi) e di un -2,2% a Belluno (tutto condizionato però dai servizi, mentre i livelli occupazionali dell’industria bellunese sembrano in tenuta)”.
“Nell’orizzonte di breve – aggiunge Pozza – il bollettino Excelsior-Unioncamere evidenzia gli annosi problemi che incontrano le imprese nel reclutamento del personale: ormai una figura su due è introvabile. Soprattutto operai specializzati. Sul tema del mismatching occupazionale stiamo cooperando con Veneto Lavoro per realizzare un’analisi multidimensionale del fenomeno. Serve riallineare domanda e offerta, ma dobbiamo trovare una quadra in modo intelligente, lavorando di fino tra strategie di attrazione e ritenzione talenti da parte delle imprese, da un lato, e aspettative dei giovani sul lavoro, dall’altro. Altrimenti non se ne esce. Dobbiamo fare capire che in certi mestieri, anche artigiani, i giovani che hanno voglia di mettersi a cimento possono trovare notevoli soddisfazioni personali. Dobbiamo anche far capire che molti lavori, grazie alle tecnologie, sono cambiati. Infine, noi tutti imprenditori dobbiamo agire sulla cultura aziendale per favorire questi processi d’integrazione e di scambio con i giovani”.
I programmi di assunzione delle imprese trevigiane nel mese di agosto
Nel mese di agosto le imprese trevigiane hanno programmato 4.370 assunzioni, quasi in linea con il dato dello scorso anno (-170). Le entrate previste si concentreranno per il 52% nei servizi: 1.040 assunzioni riguardano commercio e turismo (addetti alle vendite, alla ristorazione, all’accoglienza); altre 690 assunzioni riguardano i servizi alle imprese (tecnici di vario genere); 570 assunzioni sono ricercate nell’ambito dei servizi alle persone (servizi di pulizia, servizi sanitari e sociali).
Delle 2.080 entrate previste nell’industria, 1.780 si concentrano nel manifatturiero, le altre 300 nell’edilizia. Nonostante il periodo estivo, resta importante la domanda di operai specializzati (in particolare, assemblatori e montatori industriali, conduttori macchinari industriali e addetti alle rifiniture delle costruzioni). Elevata la difficoltà di reperimento per queste figure, come ormai da tempo si evidenzia: in media, una richiesta di assunzione su due resta inevasa per mancanza di candidati. A questa difficoltà strutturale si associa poi il fatto che nel 58% delle entrate viene richiesta un’esperienza professionale specifica o nello stesso settore.
Altro gruppo professionale sempre “in tiro” è quello dei tecnici: 720 assunzioni programmate in agosto, in parte assorbite dai servizi alle imprese, come già si diceva, in parte dal manifatturiero (tecnici in campo ingegneristico, tecnici di management, specialisti dei rapporti con i mercati, informatici). Su alcune di queste figure tecniche incomincia ad essere apprezzabile la domanda di candidati con in possesso il diploma di istruzione tecnologia superiore (ITS): per il solo mese di agosto le imprese trevigiane si sono rese disponibili ad assumerne 50.
Ad ogni modo, Il diploma di scuola media superiore continua a polarizzare il 28% delle richieste di assunzioni (tecnico commerciale, perito meccanico ed elettronico in primis), la qualifica o il diploma professionale sono i titoli di studio indicati per un altro 25% di assunzioni (indirizzi meccanico, ristorazione e logistica fra i più richiesti). L’11% delle entrate previsto è destinato a personale laureato (in economia e in corsi di laurea per l’insegnamento o di indirizzo umanistico, legati al reclutamento dei docenti ed educatori nelle scuole private in vista del prossimo anno scolastico). Il bacino residuale della scuola dell’obbligo (35% delle entrate previste) va inteso riferito a mestieri dove conta prevalentemente l’esperienza.
Per il trimestre agosto-ottobre 2023 le entrate programmate dalle aziende trevigiane sono 21.730 (-680 rispetto alle previsioni rilevate un anno fa). Se trovassero conferma queste previsioni, si tratterebbe di un rallentamento del 3% delle assunzioni, equamente distribuito fra industria e servizi. In termini assoluti, nel trimestre considerato 3.000 programmi di assunzione riguardano i servizi alla persona, 2.600 il commercio, 2.440 i servizi turistici.
Nell’ambito manifatturiero, quasi 2.000 programmi di assunzioni sono indicati dalle industrie meccaniche, 1.500 dalle industrie del legno-mobilio. Per alcuni di questi settori i programmi di assunzioni paiono fin troppo un calco di quanto dichiarato un anno fa. Pertanto, converrà aspettare i dati di Veneto Lavoro per capire la reale entità di questi rallentamenti prospettati per l’autunno.
I programmi di assunzione delle imprese bellunesi nel mese di agosto
Nel mese di agosto le imprese bellunesi hanno programmato 1.350 assunzioni, senza sostanziali differenze rispetto al dato dello scorso anno (-10): 400 di queste entrate previste, come era facile attendersi visto il periodo e la vocazione turistica del territorio, riguardano i servizi di alloggio e ristorazione (anche in questo caso, in linea con lo scorso anno). Un pari numero di assunzioni è previsto dall’industria manifatturiera, di cui 200 nelle industrie meccaniche ed elettroniche (che ricomprendono occhialeria e filiera del food service equipment). Altre 210 assunzioni sono previste dai servizi alle imprese (di cui 90 nei servizi finanziari e assicurativi), 140 assunzioni sono previste dai servizi alle persone (sostanzialmente servizi di pulizia, più marginalmente servizi sociosanitari ed educativi). Il commercio infine prevede nel periodo 120 entrate.
Addetti alla ristorazione e all’accoglienza turistica, addetti alle pulizie, addetti alle vendite, operai specializzati in meccanica di precisione, manutentori industriali sono le figure professionali che polarizzano quasi la metà (48%) della domanda di lavoro in provincia di Belluno nel mese considerato. Sono anche ricercati 170 tecnici, distribuiti in diversi ambiti (ingegneristico, commerciale, tecnici della salute), per i quali affiora, da parte delle imprese, come a Treviso anche se con numeri più ridotti, un’esplicita domanda di candidati con in possesso il diploma d’istruzione tecnologica superiore (ITS).
I titoli di studio più richiesti restano il diploma di scuola superiore e la qualifica professionale: ciascuno di questi livelli di istruzione assorbe il 27% delle entrate previste in agosto in provincia di Belluno. Per il diploma di scuola superiore sono richiesti in prevalenza tecnici commerciali, diplomati quinquennali ad indirizzo sociosanitario, diplomati quinquennali ad indirizzo produzione industriale; mentre per la qualifica professionale spiccano gli indirizzi meccanico, ristorazione e servizi di promozione e accoglienza. La domanda di laureati è pari all’11,4% delle assunzioni previste ad agosto. Lauree più richieste: economia e quelle legate all’insegnamento, che tra luglio e agosto affiorano in modo ricorrente ai primi posti nei dati Excelsior, in conseguenza dei reclutamenti programmati dalle scuole private per l’avvio del nuovo anno scolastico (e ricordiamo che Excelsior non monitora invece la domanda di insegnanti nella scuola pubblica). Come per la Marca trevigiana, anche per Belluno il bacino residuale della scuola dell’obbligo (35% delle entrate previste) va inteso riferito a mestieri dove conta prevalentemente l’esperienza.
Per il trimestre agosto-ottobre 2023 le entrate programmate dalle aziende bellunesi sono 5.190 (120 in meno rispetto alle previsioni rilevate un anno fa). Se trovassero conferma queste previsioni, si tratterebbe di un rallentamento del 2,2% delle assunzioni, ma tutto generato dai servizi, mentre nell’industria sembra si possa parlare di tenuta dei livelli occupazionali. In effetti, l’industria meccanica, nel trimestre in esame, ha programmato oltre 1.000 assunzioni (un po’ di più dello scorso anno); all’opposto il turismo, che pur programmando 960 assunzioni si posiziona su livelli un po’ più prudenti rispetto alle indicazioni fornite lo scorso anno. Ci rimettiamo anche in questo caso ai dati di Veneto lavoro sulle assunzioni reali per la conferma (o smentita) di queste previsioni.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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