Fabio Braido, 47 anni, imprenditore vittoriese, sposato e padre di tre figli, è il nuovo segretario del circolo del Partito Democratico di Vittorio Veneto. E’ stato eletto sabato pomeriggio. Succede all’ingegnere Silvano Tocchet, già presidente del consiglio comunale durante l’amministrazione Tonon.
Lei è un neofita della politica vittoriese: perché ha deciso di candidarsi alla segreteria del Pd cittadino?
“I progetti più importanti della mia vita, che sono la famiglia e l’azienda che ho fondato e che attualmente dirigo insieme ad un socio, sono solidi ed avviati. Grazie a questi successi, mi sento pronto, e in dovere, di restituire alla comunità, e in particolare alla città in cui vivo, il più possibile di quello che ho ricevuto e imparato. Ho scelto di aderire attivamente al Pd innanzitutto perché è il partito che è più in linea con i miei valori, in particolare la volontà di coniugare il progresso e la prosperità della comunità con l’aiuto verso chi non ce la fa da solo”.
Come ha accolto questa nomina?
“Non avendo mai fatto politica attiva prima d’ora, quando mi hanno proposto di candidarmi al ruolo di segretario ho subito pensato che non sarei stato all’altezza di un compito così difficile e complesso, ma allo stesso tempo mi sono sentito lusingato e contento, perché significa che ho creato rapporti di stima e di fiducia con le persone che ho incontrato”.
Quali sono tre priorità per il suo mandato da segretario?
“In politica, così come in famiglia e nel lavoro, contano le persone e le relazioni. Il mio primo obiettivo quindi è quello di creare una squadra affiatata per trasformare le idee in progetti condivisi e concreti. C’è bisogno di un gruppo eterogeneo ma allo stesso tempo compatto, nel quale le differenze, una volta ottenuta la sintesi indispensabile delle diverse posizioni, diventino un arricchimento, per il partito e personale di ciascuno.
Il secondo obiettivo è quello di coinvolgere i giovani. Come ci ricorda il professor Umberto Galimberti, filosofo e psicanalista, “la maggior potenza ideativa dell’essere umano è tra i 15 e i 30 anni”. La politica, come anche noi del Partito Democratico, ha bisogno dell’energia e della forza dei giovani, e bisogna saperla coniugare con l’esperienza dei senior. E’ lo stesso statuto del Pd che lo prevede.
Il terzo obiettivo è quello di impegnarmi per riaprire il dialogo con quelle organizzazioni e movimenti politici che sembrano distanti, ma che in realtà condividono i nostri stessi valori. I servizi agli anziani sono di destra, di sinistra o di centro? Una pista ciclabile per far andare in sicurezza gli studenti nelle molte scuole della città, può mai avere un colore politico? Da un lato mi manca l’esperienza, ma credo che questo sia in realtà il mio vero vantaggio in quanto mi sento libero di valutare le cose con obiettività e con lo sguardo rivolto al futuro, senza polemizzare troppo su quello che poteva o doveva essere fatto, da questa o quella amministrazione”.
Se guarda alla città, cosa va e cosa non va?
“Le cose da fare in città sono molte, come in tutti i comuni d’altronde. Queste cose, prese singolarmente, non sono tali da compromettere la qualità della vita dei vittoriesi. Vittorio Veneto è e rimarrà una bella città, inserita in un contesto ambientale e paesaggistico che moltissimi ci invidiano. Quello che manca secondo me è una visione d’insieme sui singoli interventi, che vanno certamente fatti e a volte richiedono ingenti risorse, ma che dovrebbero essere armonizzati tra loro e sfruttati appieno per massimizzarne l’utilità. Sui singoli progetti faremo le nostre valutazioni e le nostre proposte ai diversi quartieri della città, di cui i comitati sono un’espressione importante”.
(Foto: Vittorio Vive).
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