Il pattinaggio artistico a rotelle è una disciplina che richiede passione e soprattutto determinazione. A testimoniarlo è l’Asd Skating Club Don Bosco di Mareno di Piave, società plurimedagliata del settore. Circa 143 atleti, a partire dai 3 anni e mezzo di età in su, compongono un gruppo sportivo ormai noto per la capacità di sapersi imporre nelle maggiori competizioni: titoli regionali, nazionali ed europei caratterizzano una realtà presente da circa 25 anni sul territorio.
Il connubio tra arte e tecnica, lunghi allenamenti contraddistinti da esercizi tecnici di rinforzo e da un continuo lavoro di precisione nella costruzione delle coreografie contribuiscono a contraddistinguere una disciplina sportiva spettacolare per il risultato scenico ottenuto.
Ma cosa ne pensano alcuni dei protagonisti della società e, soprattutto, come si deve considerare il pattinaggio artistico a rotelle? “Le soddisfazioni che abbiamo avuto in particolare da 10 anni a questa parte sono tante e speriamo di continuare così per il futuro – è la risposta di Pippo Nasisi, presidente da 14 anni della società – Non c’è limite di età per il pattinaggio e copriamo quasi tutte le specializzazioni del pattinaggio artistico a rotelle”.
“Sicuramente è uno degli sport più completi – aggiunge il presidente – e richiede tantissimi allenamenti. Purtroppo fa parte dei cosiddetti ‘sport minori’, ma è da considerare una disciplina in grado di donare una vera e propria esperienza di vita”.
Ne è convinta anche Emanuela Guizzo, allenatrice della società, la quale ha spiegato la componente emotiva di questo sport. “Ci sono molti momenti intensi e quando andiamo in gara avviene una verifica di tutto il lavoro di preparazione fatto – spiega Guizzo – Siamo in tensione durante una competizione, perché dobbiamo raggiungere determinati obiettivi: sicuramente il lavoro dell’allenatore è fatto di emozioni”.
“Il pattinaggio artistico è uno degli sport più completi, dal momento che insegna a raggiungere una certa armoniosità del corpo e l’equilibrio. Inoltre educa a sviluppare più sensi – sottolinea l’allenatrice – Ma aiuta anche a socializzare e a stare bene con gli altri, a mettersi in discussione spingendosi oltre i limiti”.
Ma qual è l’elemento scatenante che spinge un giovane a voler praticare tale sport? Secondo l’atleta Maria Elena Nasisi, si tratta di un connubio tra sport tecnico e componente artistica. “Io ho scelto di far parte di un gruppo di pattinaggio a rotelle – prosegue la giovane atleta – per la possibilità di condividere successi e fatiche. Consiglio questo sport, perché chiunque può trovare numerose varianti della specialità e scegliere quella più in linea con la propria attitudine”.
Risulta evidente come, in sostanza, sia irrilevante il fatto che uno sport venga etichettato o meno come sport minore: la possibilità di esprimere se stessi e la propria passione per l’universo sportivo grazie a una disciplina in grado di caratterizzare le peculiarità del singolo individuo è, alla fine, l’unica cosa che conta.
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(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Intervista video a cura di Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
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