L’impatto del coronavirus sul “calcio minore”: la crisi del settore giovanile. Antonioli: “Troppe problematiche”

La scia di problematiche che sta lasciando il Covid in vari settori è ampia, tra quelli più colpiti c’è di sicuro il calcio dilettantistico: nello specifico quello giovanile.

Una pagina amara, in questi giorni di tentativo di ritorno alla normalità, dopo il ridursi della pandemia che ci fa prendere consapevolezza dei problemi che attraverseranno le società, con poche risorse economiche e finanziarie, nel riaffacciarsi e riorganizzarsi verso il calcio giocato.

Una crisi che si spera, possa essere contrastata con soluzioni e provvedimenti che scongiurino “bandiere bianche”, come quelle sollevate in questo periodo da molte società.

Un esempio è quello di Marino Antonioli, allenatore degli allievi della Pievigina e da sempre nel mondo del calcio giovanile locale, che ha spiegato la situazione attuale: “Le problematiche sono enormi, ci sono ancora dubbi sulla ripartenza. Il ripristino delle attività è legato anche alla scuola, senza il restart di quest’ultima i ragazzi non possono tornare in campo“.

In questi mesi si è cercato di sviare i ragazzi tramite l’allenamento in casa – spiega Antonioli – ma anche lì non è stato possibile coinvolgere tutti. Il calcio, giustamente, in questo momento è passato in secondo piano. Sarà dura ripartire anche per via delle varie problematiche che interessano molte società (costi e spese varie)”.

Se vengono a mancare una parte delle entrate, mancheranno i presupposti e le incombenze per cui quei determinati introiti sarebbero stati di vitale importanza per la copertura di costi variabili quali utenze, trasporti e altri servizi.

Ora con la diminuzione dei casi si potrà pensare di iniziare, in sicurezza, l’attività sportiva libera “fra amici”, nei parchi, anche perché lo sport non è nato per la competizione.

Solo in un secondo momento, si potrà pensare allo sport organizzato, agonistico, competitivo, il tutto con la massima cautela e nel pieno rispetto delle regole. Ma ripartire bene significherà farlo con una marcia in più, evitando scorciatoie e curve pericolose.

(Fonte: Luca Collatuzzo © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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