Palestre chiuse e sull’orlo del baratro, Elisa (Fisico Fitness Club): “Per sopravvivere usiamo i nostri risparmi”

Nonostante in queste ore possa arrivare il colore giallo per il Veneto, per molte attività ancora non è arrivato il “semaforo verde”.

Stiamo parlando delle palestre che, come le piscine, si trovano da circa tre mesi ancora chiuse senza, al momento, ancora una data certa per ripartire.

E ancora oggi, nonostante le tante spese affrontate sia negli affitti che negli adeguamenti  per rispettare le norme di sicurezza, le strutture sono state chiuse, il personale lasciato a casa.

Prezzi che, ogni giorno che passa, diventano sempre più salati, un comparto vasto di lavoratori rimasti senza lavoro.

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“Tutti noi per sopravvivere (parlo per molte palestre dell’Alta Marca) – afferma Elisa (nella foto sopra), titolare della Palestra Fisico Fitness di Pederobba – sono andate ad accingere a risparmi personali e di una vita per non soccombere. Gli aiuti che abbiamo ricevuto purtroppo sono stati minimi e il futuro all’orizzonte per le nostre categorie è veramente drammatico“.

Per molti titolari ancora non è comprensibile come mai, dato che, nonostante la chiusura delle palestre e di altri impianti, i contagi siano saliti ugualmente nel periodo invernale, non sia stata data un’altra occasione a queste strutture che hanno sempre eseguito in maniera quasi impeccabile protocolli e adeguamenti anti Covid. Un settore che, a detta di molti, è sempre stato tra i più sicuro in periodo di pandemia.

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“Le persone scalpitano per tornare – afferma Elisa – Sto ricevendo decine di messaggi anche da persone che non sono mai venute in palestra. Lo stop delle nostre categorie ha sensibilizzato gente che non si era mai avvicinata a questo mondo”.

Un’altra problematica è appunto quella della salute sia fisica che mentale secondo la titolare della struttura pederobbese: “Le persone che seguivano un programma personale non venendo seguite quotidianamente si perdono, e il discorso degli allenamenti a casa non funziona, perchè se uno segue preparazioni specifiche deve avere prima di tutto macchinari adatti e, secondo, anche la supervisione dell’istruttore“.

“C’è anche il lato umano che è importantissimo – continua – C’è bisogno del supporto quotidiano per sentirsi psicologicamente meglio, per molti la socialità avveniva in palestra”.

L’augurio ora per tutte queste categorie è che questa situazione si risolva il prima possibile, perchè al momento quello che possono fare è resistere. Più il tempo passa, però, e più sarà difficile.

(Fonte: Luca Collatuzzo © Qdpnews.it).
(Foto: Fisico Fitness Club).
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