Ieri, durante il punto stampa del presidente della Regione Veneto Luca Zaia, l’assessore alla Protezione civile Gianpaolo Bottacin ha fornito un bilancio sugli incendi boschivi che hanno interessato il Veneto in maniera importante, in questo mese di marzo che va concludendosi.
L’assessore Bottacin ha esordito con i ringraziamenti verso “tutti coloro che hanno lavorato in questo mese di marzo, che si è rivelato particolarmente impegnativo perché abbiamo dovuto spegnere ben 48 brutte bestie, come chiamo io gli incendi, di cui 16 hanno richiesto l’intervento degli elicotteri regionali. Ringrazio la struttura della Regione del Veneto che, dal 2000, in base alla Legge nazionale 353, ha la competenza sugli incendi boschivi. Un grazie di cuore va ai DOS, ossia ai Direttori regionali delle operazioni di spegnimento, alla struttura regionale della Protezione Civile, quindi a tutte le maestranze dei forestali regionali e dei volontari della Protezione Civile, che sono venti mila in Veneto, circa un migliaio specializzati negli incendi boschivi e che intervengono in maniera tempestiva: sono i primi ad arrivare sul posto e gli ultimi ad andarsene. Ringrazio anche i Vigili del fuoco con cui collaboriamo in piena sinergia e integrazione attraverso una convenzione stipulata nel 2018”.
Bottacin è poi passato a fornire un aggiornamento sui tre incendi che erano attivi a inizio settimana: quello in zona di Soffranco, nel Longaronese (Belluno), che è attivo da una settimana, quello nella zona tra Recoaro e Valdagno (Vicenza) e quello a Foza, nell’Altopiano di Asiago (Vicenza). “Martedì – ha spiegato Bottacin – risulta spento quello nella zona tra Recoaro e Valdagno, che ora è in fase di bonifica. Spento e in fase di bonifica anche quello sull’Altopiano di Asiago. Qualche focolaio risulta attivo ancora a Soffranco, nel bellunese, dove sono intervenute due squadre dei volontari della Protezione Civile, specializzati negli antincendi boschivi, col supporto dei Vigili del fuoco, due elicotteri della Regione e un canadair. Oggi dovrebbe cominciare a piovere e questo ci aiuterà a spegnere gli ultimi focolai”.
Bottacin ha poi snocciolato i numeri degli incendi degli ultimi quarant’anni. “Se vogliamo stilare una classifica degli incendi peggiori rilevati in Veneto negli ultimi quarant’anni – ha detto – possiamo ricordare il 1983 come l’anno peggiore per l’estensione degli incendi (ben 3853 ettari bruciati) e il 1990 come l’anno peggiore per il numero degli incendi (272). Ora, marzo – ha continuato – è stato certamente un mese impegnativo, ma se guardiamo indietro rileviamo che negli ultimi venti anni abbiamo avuto una riduzione degli incendi boschivi che vale più del 50% come numero degli incendi e più del 60% come estensione media delle aree bruciate, passando da 8 ettari a 3,6 ettari: numeri che parlano chiaro e che dimostrano quanto sia importante e fondamentale il Piano regionale su prevenzione e azioni in termini di incendi”.
“Per prevenire gli incendi boschivi, infine, – ha ricordato Bottacin – va detto che ciascuno di noi può e deve fare la propria parte, in termini di prevenzione e senso civico. Cerchiamo di evitare di accendere fuochi al di fuori delle aree attrezzate, di parcheggiare l’auto sopra l’erba e foglie secche, di gettare mozziconi di sigaretta o fiammiferi accesi e di dar fuoco a residui vegetali o forestali. L’ambiente è di tutti ed è importante che ci impegniamo per la sua sostenibilità e salvaguardia, anche e soprattutto per i nostri ragazzi: cerchiamo di essere per loro un buon esempio e lavoriamo per lasciare a loro un territorio più sano”.
(Foto: archivio Qdpnews.it)
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