Domani la manifestazione di Ugl Ferrovieri Veneto sulle discriminazioni nel luogo di lavoro: “Non vogliamo il Green pass”

Ugl Ferrovieri Veneto ha indetto per domani, lunedì 11 ottobre, dalle ore 10 alle 16, una manifestazione davanti al Palazzo della Regione, accanto al piazzale antistante la stazione di Venezia Santa Lucia, al fine di sensibilizzare le istituzioni sulle discriminazioni sul luogo di lavoro.

“Dal 15 ottobre – spiegano da Ugl – il Green pass diverrà obbligatorio per tutti i lavoratori, sia del settore pubblico che privato, ferrovieri compresi. Se allo stato attuale non c’è un obbligo vaccinale imposto dallo Stato la conseguenza logica è che ‘esiste anche la libertà di non vaccinarsi’. Non si possono usare metodi coercitivi e repressivi nei confronti dei lavoratori per convincerli a prendere una decisione che il Governo stesso non prende”.

“Far pagare ai lavoratori il costo del tampone – proseguono – diventa necessariamente una discriminazione per ‘non essersi vaccinati’ e una pressione politica per vaccinare chi, con ogni buona ragione, obbietta ad un trattamento medico sperimentale, poiché i lavoratori non possono di certo permettersi di pagare centinaia di euro al mese per assolvere tale obbligo. Anche la periodicità dei tamponi stessi sembra atta a portare semplicemente all’esasperazione il lavoratore in quanto il ministero della salute specifica che il periodo di incubazione varia tra i 5/6 giorni fino ad un massimo di 14 giorni”.

Per il sindacato, se vige uno stato di emergenza devono essere le istituzioni ad assumersi l’onere di garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro e, quindi, eventuali tamponi devono essere gratuiti per tutti i lavoratori.

“Non siamo disposti a far pagare a tutti i lavoratori che anche in questo delicato frangente ci sentiamo di rappresentare e per i quali ci facciamo portavoce, i costi della sicurezza sul lavoro – continuano – Siamo per tanto a rivendicare davanti alle istituzioni regionali e all’azienda il rispetto della dignità di tutti i lavoratori che in questo complicato periodo hanno contribuito, con dedizione e professionalità, a far muovere le persone e le merci con tutte le difficoltà legate alla pandemia, facendosi quanto meno carico dei costi operativi per lo screening”.

Ugl vuole che siano riconosciuti a tutti i lavoratori i “diritti costituzionali di una società civile nella quale dovrebbe essere garantita la libertà di pensiero e di azione che uno Stato e un Governo che ha la pretesa di definirsi democratico professa”.

Considerando l’estensione della validità del tampone molecolare che diventa di 72 ore, le farmacie sempre più full e i dipendenti che devono farsi il tampone in autonomia in azienda, noi non vogliamo il Green pass – afferma Katiuscia Dalla Costa, segretario dell’Unione Territoriale di Treviso del sindacato Ugl – Come mai tutte queste precauzioni a due mesi dalla fine dell’emergenza? Quando la situazione era decisamente più precaria a livello di contagi bastavano i Dpcm invece ora servono i tamponi nelle aziende. È palese che sia solo un atto estorsivo per indurre i non vaccinati a farsi il vaccino”.

La manifestazione di domani è aperta ai lavoratori di qualsiasi settore che a qualsiasi titolo desiderano dimostrare pacificamente al fine di vedere riconosciuti i diritti costituzionali di libero accesso al lavoro quale valore fondante dello Stato.

(Foto: Ugl).
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