Nonostante lo stato d’emergenza che ha riguardato nei giorni scorsi l’intera regione del Veneto, ad Asolo sembra essere riapparsa un’atmosfera serena, si potrebbe definire “primaverile”: già a partire da ieri, infatti, la maggior parte dei locali ha notato un ritorno alla normalità.
Stamane nel piccolo borgo era possibile notare una discreta popolosità della piazza, nei caffè e nei parcheggi, dove domani avrà luogo il tradizionale mercato di paese.
Lo stress dei cittadini è stato gestito dall’amministrazione in modo originale, con gesti semplici e immediati, come i post del Comune sui social network e l’uso dell’hashtag #AsoloNonSiFerma, che ha avuto successo anche in altre zone d’Italia.
Per esempio, il sindaco Mauro Migliorini, in seguito anche ai vari vertici a cui ha partecipato, ha invitato la popolazione a uscire di casa, invece che barricarsi davanti ai notiziari.
Tra i vari inviti, anche visto il clima favorevole, l’elenco delle cose da visitare ad Asolo e i negozi, i mercati settimanali e i locali aperti per il weekend. In più, per avvalorare il suo invito, ha fatto il giro dei locali aperti, scattandosi una fotografia “contro il panico”.
Un atteggiamento, quello del sindaco e di riflesso, della popolazione, che riguarda non solo lo stress dovuto al coronavirus ma anche la preoccupazione dei commercianti del centro storico, la cui situazione era stata inevitabilmente compromessa anche dalla chiusura di via Browning per i lavori all’acquedotto: “Dovevano farlo e lo stavano facendo bene” commenta uno di loro mentre apre la saracinesca, posta proprio davanti al cantiere.
“Un applauso va anche ai ragazzi che lavorano qui davanti. Secondo me, sono davvero veloci” conclude. Un’atmosfera di comprensione e solidarietà piuttosto rara quella del centro, dove sembrerebbe arduo trovare una polemica: la speranza di tutti, ovviamente, è di riuscire a riaprire la strada entro la Pasqua, senza rinunciare tuttavia a un lavoro ben fatto.
Tra i destinatari di questo “buon consiglio” ci sono gli operatori del turismo, che per primi hanno sentito l’impatto di questa crisi: le cancellazioni delle prenotazioni negli hotel sono stati forse uno dei danni più sentiti nel borgo. Il fatto che gruppi, famiglie e coppie abbiano annullato il proprio soggiorno suggerisce una ferita profonda nella reputazione del turismo italiano nel mondo.
Nel campo della ristorazione, anch’esso toccato dalla crisi, soprattutto per quanto riguarda i ristoranti che basano il proprio concetto su cucine asiatiche, viene subito da pensare all’incolumità del Bonsai Sushi Lounge di Asolo, che invece questa settimana ha conservato una buona frequentazione grazie alla propria reputazione nella zona: “Certo, essere italiani ci ha tutelato, ma questo non significa che negli altri ristoranti di sushi ci sia qualche rischio” commenta uno dei titolari.
Un invito “no-panic” che non solo viene condiviso e ri-condiviso dalla comunità asolana e anche dai comuni limitrofi, dove sembra che la gente si sia quasi “stufata” della questione coronavirus, ma che viene ripresa anche dal presidente dei Borghi più belli d’Italia, Fiorello Primi che commenta: “Cerchiamo di mantenere la calma ed evitiamo che il virus più che corona sia quello del panico”.
Il sindaco, sbrigate le avvertenze istituzionali imposte dalle misure regionali, riassume quest’atteggiamento ai media con la brevità già espressa e comprovata come efficace sui social nei giorni scorsi: “Sì all’attenzione, no al panico”.
(Fonte: Luca Vecellio Qdpnews.it).
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