Una sfera dorata in piazza, vicino alla Fontana Maggiore, interpreta “Il nuovo mondo” di Andrea Roggi, uno scultore toscano di fama internazionale che, con un’esposizione inaugurata ormai da qualche settimana, intrattiene con la città di Asolo un interessante dialogo sul rapporto tra il passato e il futuro. Proprio in vari angoli del centro, l’esposizione evolve, da un semplice seme fino a un nuovo mondo, che tende le sue forme verso il futuro.
Le opere di Roggi sfiorano il tema dell’ambiente e del nostro rapporto con esso, ma le sculture rappresentano in modo evidente delle fasi vitali, ragion per cui collezionarle tutte trasforma una passeggiatina in centro in una sorta di ricerca di se stessi, guardando indietro alle varie fasi della nostra vita con nostalgia oppure con sollievo.
Si parte da una sfera del diametro di pochi centimetri per arrivare ad alberi dalle profonde radici, volti e pianeti disgregati, i cui frammenti ancora parzialmente legati rappresentano l’amore e l’altruismo, la famiglia e la libertà. Un processo di continuità che propone un modo di viaggiare che è libero e pacifico e che si oppone in modo assoluto alla guerra.
Su ogni opera è presente un qr-code, attraverso cui è possibile risalire al racconto del suo significato e della sua realizzazione, ma questi contenuti sono stati pensati anche per le persone non vedenti, in modo da rendere accessibile quest’iniziativa anche a questa categoria, che spesso non ha possibilità di fruire delle forme e dei colori, ma che può in qualche modo immaginarle.
Attraverso questo concetto, Roggi, classe 1962, ha così raccontato ad Asolo anche il proprio percorso, che partendo dall’adolescenza ha attraversato non soltanto l’arte figurativa, quindi la scultura, ma anche la poesia. “Asolo è un punto di arrivo non solo per la scultura, ma per qualsiasi artista” ha commentato Rina Dal Canton, curatrice della mostra all’aperto, che ha coinvolto l’amministrazione. Un’altra opera, di quasi 8 metri, si trova invece a Villa Pisani, a Stra, in Provincia di Venezia e altre sono state esposte all’Arsenale e all’Isola di San Giorgio.
Così, cercando queste opere nella quotidianità del borgo (o, considerando il Palio, nella sua mondanità), fare due passi ad Asolo può diventare ancora una volta qualcosa di diverso, scorgendo tra gli antichi palazzi del centro un nuovo orizzonte introspettivo.
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