Referendum per la fusione in “Setteville”, dalle urne di Alano e Quero Vas esce un forte “Sì”

I sindaci Zanolla (a sinistra) e Bogana dopo il voto che ha unito i loro Comuni

Con 772 sì e 219 no, la comunità di Alano di Piave ha deciso per la fusione con Quero Vas in un unico Comune che verrà denominato “Setteville“.

Il totale dei votanti era 2696: il 28,6% ha votato per il sì e l’8,1% per il no.

Per il Comune di Quero Vas, invece, questi sono i dati: 839 favorevoli alla fusione, 178 contrari.

“È un risultato netto del sì – commenta a caldo Amalia Serenella Bogana, sindaco di Alano di Piave -. I cittadini di Alano che si sono recati a votare in maggioranza hanno espresso il loro sì alla fusione. È indubbio che questo ci rende molto contenti, anche in prospettiva futura per dare alla nostra nuova comunità quello slancio e quelle risorse per far sì che i nostri giovani, le nostre famiglie ma anche gli anziani vivano bene nel nuovo Comune di Setteville”.

I sindaci Bogana (a sinistra) e Zanolla al voto

“Rispetto alle tempistiche – continua -, il Consiglio regionale del Veneto sancirà la nascita del nuovo Comune. Presumo che la prossima primavera verranno sciolti i consigli comunali e i due sindaci rimarranno in carica per coadiuvare il commissario prefettizio per arrivare alle elezioni, previste nel mese di giugno 2024, per il nuovo Comune. Indipendentemente da chi ha votato per il sì o per il no, è stato un successo”.

“È chiaro – conclude – che la disaffezione che si è vissuta negli ultimi anni riguardo all’espressione del voto si è sentita. Chi è andato a votare aveva comunque le idee chiare, perché le schede bianche o nulle erano poche. C’è stata una scelta netta fra il sì e il no e ha vinto il sì”.

La fusione permetterà al nuovo Comune di Setteville di beneficiare di trasferimenti statali aggiuntivi, per 10 anni, stanziati dallo Stato oltre all’assegnazione, per ulteriori 5 anni, di contributi straordinari.

Inoltre, l’ente potrà beneficiare di trasferimenti regionali per tre anni, senza dimenticare la riduzione dei costi di amministrazione e l’incremento di trasferimenti dalla Regione con maggiori progettualità e priorità nei bandi.

Non va trascurata la possibilità di mantenere e migliorare gli attuali servizi, mantenere le tariffe e i tributi locali differenziati per cinque anni, oltre a sviluppare nuove progettualità con una ricaduta positiva sul territorio.

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(Ha collaborato Antonella Callegaro. Foto e video: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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