In una sala gremita di amici e conoscenti, Cappella Maggiore ha manifestato tutto il suo affetto commosso per Graziella De Nardi, parrucchiera molto nota nella comunità, mancata nella prima decade del gennaio scorso per malattia all’età di 64 anni.
Venerdì scorso 3 febbraio, nella sala del Centro sociale, è stata ricordata Graziella, che negli ultimi anni aveva affrontato con grande coraggio e forza d’animo le dure prove della malattia, vivendo con il sorriso e accompagnata da uno spirito vitale di ottimismo.
“In questa serata molte persone hanno donato qualcosa di sé – commenta l’assessore alla cultura Silvia Massaro -: alcuni amici che hanno cantato e suonato per lei, sono stati presentati i suoi due libri e sono intervenute anche le dottoresse Irene De Ronch e Maria Paola Scapinello, che l’hanno seguita con grande cura in questi ultimi anni. La prima, geriatra e palliativista, opera al nucleo Cure palliative dell’Ulss 2; la seconda è medico di continuità assistenziale all’Ulss 2”.
La scrittura e l’arte sono due grandi passioni che Graziella ha coltivato anche nelle ultime fasi della sua vita, fissando per iscritto le emozioni più belle della sua esistenza: nel 2018 aveva pubblicato “Parco di Sigurtà” – vasto giardino noto a Valeggio sul Mincio (Verona) – in cui – spiega l’assessore – “sono raccolti tutti i momenti felici della sua vita. Graziella ha unito in sé le bellissime immagini della natura del parco che l’aveva estasiata, gestendo anche la negatività di quello che stava vivendo”. Dopo questo volume, De Nardi aveva scritto “La mia vita”.
Nei libri viene messa in luce “l’esistenza di Graziella e come lei ha affrontato la malattia con coraggio, riuscendo a comprendere e gestire il dolore, ma anche raccontando agli altri come si sentiva, orientando tutto al positivo e cercando sempre la gioia anche nella sofferenza”.
“La copertina dei testi riporta l’immagine del corniolo – aggiunge Massaro -, pianta del nostro territorio, particolarmente resistente e con la caratteristica di crescere sui terreni sassosi in marzo. I suoi fiori gialli, piccoli ma gioiosi, sembrano fragili ma in realtà sono molto resistenti: a Graziella piaceva molto e questo fiore la rappresenta, perché era una donna caparbia, tenace, determinata”.
“Graziella – ricorda infine Massaro – è stata volontaria in Croce rossa, collaboratrice nei viaggi a Lourdes e frequentante i corsi di volontariato all’associazione Fiorot: una donna sempre a disposizione degli altri, un dono per l’intera comunità”.
(Foto: Comune di Cappella Maggiore).
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