È iniziata la grande migrazione dei rospi: attenzione sulle strade, volontari all’opera. Oltre 20 mila anfibi salvati l’anno scorso

È iniziata la grande migrazione dei rospi
È iniziata la grande migrazione dei rospi

I “traghettatori di anfibi” della Marca Trevigiana, riuniti dall’associazione SOS Anfibi ODV, hanno recentemente ricominciato la propria attività sul territorio provinciale: un lavoro manuale e delicato che risulta fondamentale per la salvaguardia di queste specie, che hanno la necessità di attraversare la strada per raggiungere le zone umide di riproduzione e depositare le uova.

I volontari, capitanati dall’instancabile Alessandra Bogo, hanno il compito di fissare delle reti contenitive lungo i margini della carreggiata per cercare di impedire ai rospi di proseguire sull’asfalto, per poi passare a raccoglierli in orario serale, dando così loro “un passaggio” fino a una zona sicura dove continuare in autonomia il loro viaggio.

La migrazione di rospi e rane inizia tra febbraio e marzo, quindi dopo il letargo, ma la stessa situazione si ripete con il ritorno: per questo le reti vengono applicate fin da subito su entrambi i lati delle strade. Se non ci fossero i volontari l’attraversamento della strada sarebbe un vero massacro per questi anfibi. Basti guardare ai numeri: sono stati oltre 20 mila gli anfibi salvati l’anno scorso dall’associazione nei vari siti della Provincia e 27 mila l’anno precedente.

Attualmente le operazioni di salvataggio degli anfibi sono attive sulla strada Panoramica del Montello, al laghetto Benzoi, al bosco del Fagarè di Cornuda, nei pressi dell’Asolo Golf Club, a Granigo di Cavaso del Tomba e al laghetto Antille di Treviso.

Gli anfibi sono le prime vittime della siccità

La siccità e gli effetti del cambiamento climatico stanno colpendo notevolmente queste specie: molti esemplari, non trovando più aree umide, non riescono a riprodursi. Anche se non è un parametro scientifico su cui basarsi, i volontari hanno segnalato un numero in calo degli anfibi in migrazione, aspetto per cui diventa ancora più importante salvarli.

Attenzione ai volontari lungo le strade

Garantire la sicurezza dei volontari nel raccogliere e trasportare gli anfibi è una condizione che dovrebbe essere data per scontata vista l’opera di bene che compiono per la biodiversità dell’area, ma che è bene ribadire a chi percorre i tratti stradali sopracitati: tra le 18 e le 21 gli automobilisti dovrebbero prestare attenzione nel passare con l’auto accanto ai volontari (che indossano giubbotti catarifrangenti e torce), oltre a rallentare e mantenere velocità moderate nelle aree più buie.

Per chi vuole salvarli c’è sempre un secchio in più

L’associazione è alla costante ricerca di volontari che possano contribuire a quest’opera: è sufficiente una mezz’oretta per una o due volte a settimana, nella località più vicina a casa propria, con un paio di guanti, un secchio e una torcia, per salvare centinaia di rospi da un destino crudele.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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