Addio a Mario Sparvoli, pittore e grafico che a Cison mise radici. “Sul foglio rintracciava le orme della sua identità”

Addio al pittore Mario Sparvoli, mancato nella notte tra ieri e oggi all’età di 92 anni. Maceratese di nascita e trevigiano di adozione, dal 2001 risiedeva nell’antica casa di borgo a Cison di Valmarino, in cui aveva allestito il suo studio di pittura e grafica, punto di riferimento per i molti estimatori della sua arte figurativa. Dal giugno scorso Mario Sparvoli si era trasferito a Fidenza (Parma), a casa della figlia Carlotta.

Nella cittadina parmense si è spento e qui gli sarà tributato l’estremo saluto, nella camera ardente dell’Ospedale Vaio di Fidenza mercoledì 28 settembre alle ore 14. Seguirà la cremazione. Mario Sparvoli era nato a Macerata il 28 febbraio 1930, secondogenito di quattro fratelli. Nella sua città natale aveva frequentato l’Istituto d’arte statale.

Ancora giovanissimo si trasferisce a Milano per motivi di studio e di lavoro. Dopo aver peregrinato di città in città, nel 1952 si ferma a Roma per frequentare l’Accademia Francese di nudo. In questo periodo partecipa a importanti rassegne d’arte conseguendo numerosi riconoscimenti. Lasciata temporaneamente la pittura, per un breve periodo si è dedicato alla realizzazione di cartoni animati e all’esperienza pubblicitaria presso studi di grafica di livello internazionale.

A Macerata il 28 aprile 1958 si è unito in matrimonio con Saba Mariani, l’amata compagna di una vita, scomparsa il 2 dicembre 2016. Dalla loro unione sono nate le figlie Cristiana, Paola, Monica e Carlotta. La famiglia si è quindi trasferita agli inizi degli anni ’60 nel Veneto, abitando prima a Mestre, poi a Frescada di Preganziol e infine a Treviso, quando Mario Sparvoli è stato chiamato dalla “Cartopiave” di Ponte della Priula a dirigere il settore grafico e cartotecnico, azienda in cui ha lavorato fino all’inizio degli anni ’90.

Nel frattempo ha sempre portato avanti una profonda ricerca espressiva, prediligendo la tecnica ad olio e affinando il disegno a mano libera. Nel 1973 gli viene assegnato il primo premio nella sezione figura della rassegna nazionale Italia. “Un artista tecnicamente molto dotato, che da anni va rintracciando sul foglio le orme della sua identità” scriveva di lui il critico d’arte Franco Battacchi, nel presentare l’unica personale di grafica che all’artista (persona molto schiva e lontanissima dalle logiche del mercato dell’arte) aveva dedicato il Ctg Antelao nel maggio del 1976, nella chiesa di Santa Caterina, nell’ambito dei “Concerti di primavera”.

Dal 1979, per perfezionare anche le tecniche grafiche sperimentali, per tre anni ha frequentato i corsi estivi tenuti a Venezia dal maestro Riccardo Licata.

Ritenuto negli anni ’80 uno dei più significativi grafici della sua generazione, ha ottenuto riconoscimenti di rilievo in concorsi nazionali. Sue opere grafiche e pittoriche sono esposte in collezioni pubbliche e private in varie città d’Italia.

Dopo tre decenni passati lontano dai clamori artistici nel suo “rifugio” sotto le Prealpi, Mario Sparvoli è tornato ad esporre in pubblico quando nel settembre del 2014 nell’atrio del municipio di Cison di Valmarino le sue opere sono state selezionate dall’architetto Gino Torresan per la mostra “Contaminazioni e incroci artistici”, patrocinata dall’amministrazione comunale.

Risale all’agosto del 2019 l’ultima “uscita” pubblica: in occasione della rassegna Artigianato Vivo, gli è stata riservata una sezione della mostra allestita nelle ex Cantine Brandolini a cura di Max Solinas. Nella sua casa di vicolo Galilei a Cison di Valmarino nelle prossime settimane si terrà una commemorazione, con cui le figlie e i nipoti saluteranno quanti vorranno rendere un omaggio al patriarca di casa Sparvoli.

Alla collega Cristiana Sparvoli e ai suoi cari l’abbraccio di tutto Qdpnews.it – Quotidiano del Piave

(Foto: per concessione della famiglia).
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