Oggi, 4 novembre, si celebra il Giorno dell’Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate. Molte le iniziative organizzate per l’occasione su tutto il territorio nazionale a cui ha fatto da apripista la tradizionale deposizione di una corona d’alloro sulla tomba del Milite ignoto al Vittoriano a Roma da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Anche nei Comuni della Marca sono numerose le celebrazioni solenni in programma oggi, e per alcuni anche domani e lunedì, per commemorare i soldati che hanno contribuito, a costo della propria vita, a consegnare alle nuove generazioni un’Italia unita.
Pieve di Soligo chiede il ripristino del 4 Novembre come Festività nazionale
Grande dimostrazione di attaccamento al valore patrio del 4 Novembre questa mattina a Pieve di Soligo: presenti le associazioni d’arma della Città, l’amministrazione comunale con il sindaco Stefano Soldan e tutti gli istituti scolastici.
Albino Bertazzon, capogruppo degli alpini pievigini, ha chiesto con forza il ripristino della Giornata delle Forze armate come Festività nazionale e ha espresso dispiacere per l’ennesimo rifiuto del Parlamento di approvare una proposta di legge presentata da tempo.
“Non è ammissibile – ha affermato Bertazzon – che il 4 Novembre sia “sballottato” in varie giornate e mai valorizzato a dovere, è un giorno molto importante, non solo per ricordare i Caduti che hanno perso la vita per la nostra libertà, ma soprattutto per sensibilizzare la pace e non la guerra. Non sono sono accettabili anche le critiche contro l’Esercito, che è sempre presente per i suoi cittadini quando c’è bisogno, come in questi momenti drammatici in Toscana o per attuare l’operazione Strade Sicure”.
Dello stesso tenore il primo cittadino Stefano Soldan, il quale ha dedicato questo 4 Novembre ai 19 carabinieri morti vent’anni fa a causa dell’attentato terroristico di Nassirya e “a tutti noi in nome della Repubblica e dello Stato Italiano”.
La cerimonia di oggi sul ponte di Vidor
Sempre scenografico l’omaggio dei Comuni di Pederobba, Valdobbiadene e Vidor ai Caduti del Fiume Sacro alla Patria, ancor più vista la piena del Piave.
Il lancio della corona d’alloro di questa mattina, domenica 5 novembre, in ricordo di tutte le vittime del primo conflitto mondiale, che tinsero di rosso il fiume dove non passò lo straniero, è da moltissimi anni un “rito” imperdibile per i cittadini dei tre comuni rivieraschi.
Il 4 Novembre a Pederobba
Anche il Comune di Pederobba ha onorato il Giorno dell’Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate con diverse celebrazioni.
Alle ore 8.50 c’è stato il ritrovo dei partecipanti sul Ponte di Vidor, di fronte al monumento dedicato ai Marinai d’Italia.
Presenti i sindaci di Vidor, Pederobba e Valdobbiadene, Mario Bailo, Marco Turato e Luciano Fregonese insieme alle autorità civili, religiose e militari.
A seguire, ci sono stati la formazione del corteo e il lancio di una corona sul Sacro Fiume Piave.
Alle ore 9.30 è stata celebrata la santa messa nella chiesa parrocchiale di Covolo; alle ore 10.30, in piazza Pio X, si è proseguito con la cerimonia e la deposizione di una corona nel Monumento ai Caduti alla presenza della Banda Musicale di Pederobba.
Le cerimonie si sono concluse al Sacrario Francese con la deposizione di una bandiera donata dal sindaco della città di Jarrier e dalla locale sezione degli “Chasseurs Des Alpes” (Cacciatori delle Alpi) con lo scoprimento di una targa commemorativa.
Farra di Soligo non dimentica i suoi Caduti
Ieri, sabato 4 novembre, alla presenza del Presidente della Camera e di molte altre autorità civili e militari, il sindaco Mattia Perencin ha partecipato alla commovente cerimonia al Sacrario Militare di Redipuglia, che contiene le spoglie di oltre 100.000 soldati italiani caduti durante la Prima guerra mondiale.
Fra questi Perencin ha reso onore alle tombe dii tre soldati di Fanteria farresi: Giuseppe Spadetto, Girolamo Gaiotti e Costante Saggio. “Un onore per me poterli commemorare” ha commentato il primo cittadino.
Oggi, domenica 5 novembre, l’amministrazione comunale al fianco dei carabinieri della Stazione di Col San Martino e delle associazioni d’arma ha dedicato un particolare omaggio ai Caduti ricordati nei tre monumenti di Col San Martino, Farra e Soligo.
La mattinata a Miane e Cappella Maggiore
Giornata molto sentita, quella del 4 Novembre, anche a Miane.
La comunità, rappresentata dal sindaco Denny Buso, si è ritrovata oggi nella chiesa parrocchiale del capoluogo per una celebrazione eucaristica particolare; poi il corteo, con alla testa due alpini, il primo cittadino e il nuovo “sindaco” del CCR, ha reso omaggio ai Caduti di tutte le guerre di fronte al monumento principale del paese.
Anche Anzano e Cappella Maggiore hanno reso omaggio ai Caduti delle guerre oggi, domenica 5 novembre, in due momenti distinti. Attraverso le parole del sindaco Mariarosa Barazza e il gesto simbolico dei ragazzi che hanno tenuto tra le mani la bandiera della Pace, la comunità ha invocato la concordia e la solidarietà tra i popoli.
“La Pace è il grido di milioni di uomini e donne spesso soffocato dal rumore delle armi – ha detto il primo cittadino – La guerra in Ucraina, vicino a noi, molti altri conflitti aperti nel mondo e quello appena esploso in Terra Santa quasi scivolano dentro la nostra quotidianità lasciandoci indifferenti. La brutalità della guerra fa perdere il contatto con la realtà”.
“C’è un senso di impotenza e di irrilevanza di fronte alle dinamiche internazionali – ha proseguito – Si continua a investire molto sul piano militare, moltissimo sulle armi, ma quasi niente sulla diplomazia e su una visione alternativa del futuro. C’è bisogno di risvegliare in noi una cultura della pace e un movimento che ponga questo obiettivo nel cuore della politica perché la guerra non ci risucchi nella sua spirale barbara che non si riesce a interrompere”.
“Solidarietà, preghiera, partecipazione responsabile sono la risposta dei disarmati e dei pacifici alla guerra: il cuore dell’azione per la pace. – ha concluso Barazza – ‘Fare la pace’: è una bellissima espressione che tutti comprendiamo nella sua concretezza. Possiamo e dobbiamo impegnarci a ricucire le divisioni tra di noi, a eliminare le disuguaglianze, a risvegliare nella comunità la compassione, la solidarietà, il rispetto della terra. È un cammino, non semplice, fatto di ascolto e di cambiamento del nostro sguardo sul mondo, di apertura all’incontro con l’altro e di accoglienza. Ragazzi, è il nostro compito oggi. Ne va del nostro essere donne e uomini veri”.
Il 4 Novembre a Refrontolo e San Pietro di Feletto
Piazza Fabbri a Refrontolo ha accolto questa mattina la cerimonia del 4 novembre: il sindaco Mauro Canal, assieme agli Alpini, si è recato prima al monumento in ricordo di coloro che sacrificarono la propria vita.
Successivamente si è spostato di fronte alla sede municipale, dove si trova un altro monumento, per rendere omaggio a quanti morirono durante il conflitto.
Anche a San Pietro di Feletto si è svolta la cerimonia del 4 novembre: il sindaco Maria Assunta Rizzo si è riunita con gli Alpini e i rappresentanti delle associazioni combattentistiche di fronte al Monumento ai Caduti, collocato a lato della sede municipale.
Lì il primo cittadino ha deposto la Corona d’alloro, ricordando anche i tempi attuali segnati dai nuovi conflitti.
La giornata a Segusino
Segusino ha celebrato la Giornata delle Forze Armate e il Giorno dell’Unità Nazionale nella mattinata di domenica 5 novembre.
Il programma ha previsto il ritrovo in piazza Papa Luciani alle ore 9.30, prima della partenza del corteo verso la chiesa parrocchiale per partecipare alla santa messa dove si è pregato per tutti i Caduti.
Alle ore 10.45 c’è stato l’omaggio alla lapide di don Antonio Riva, mentre alle ore 11 onore e raccoglimento al monumento ai Caduti.
La mattinata si è conclusa con un momento conviviale sotto il porticato in Corte Finadri.
Le celebrazioni del 4 Novembre a Valdobbiadene
Alle ore 10 in piazza Marconi l’Alzabandiera alla presenza del sindaco Luciano Fregonese, della giunta, dei consiglieri comunali, degli Alpini e della Banda Cittadina “Sergio Dal Fabbro”.
L’Onor Caduti a Trevignano: “Pace e solidarietà”
“Nel ricordo dei Caduti di tutte le guerre – si legge in una nota del Comune -, la speranza di un futuro di pace e solidarietà. In questo giorno vogliamo ricordare tutti i nostri concittadini, caduti per l’unità e la libertà dell’Italia. Festeggiare oggi la ‘vittoria’ su altri Paesi europei non ha più senso, considerando che stiamo unendo i nostri destini in un’unica Europa”.
“Siamo sicuri che il modo migliore per onorare i nostri Caduti – continua – e quanti nelle guerre hanno sofferto indicibili orrori, sia quello di impegnarci a migliorare le nostre comunità nelle quali essi hanno vissuto e per le quali hanno sacrificato la loro vita. Questa ricorrenza dev’essere anche un invito a lavorare per la pace e per la giustizia, un incitamento all’attaccamento alla nostra Patria e ai nostri Paesi, con particolare attenzione e solidarietà a chi tra noi è meno fortunato”.
Dopo la Santa messa di ieri sera a Musano, le celebrazioni continuano anche nella giornata di oggi, domenica 5 novembre, con questi orari: Falzè (ore 8), Trevignano (ore 9.30), Signoressa (ore 9.30).
Alla fine di ogni cerimonia verrà deposta in ogni frazione una corona di alloro nel Monumento ai Caduti.
A ricordo dei soldati inglesi caduti in guerra, domenica 5 novembre, alle 11.30, il cimitero di Trevignano ospiterà una breve cerimonia di commemorazione con la deposizione di fiori.
Vittorio Veneto, Miatto: “Ripudiando i conflitti secondo la nostra Costituzione”
È stato celebrato oggi pomeriggio in Piazza del Popolo a Vittorio Veneto il 105° anniversario della fine della Grande Guerra. La cerimonia in suffragio dei caduti di tutte le guerre si è tenuta di fronte al Municipio alla presenza del sindaco Antonio Miatto e delle autorità civili, militari e religiose, con la partecipazione di rappresentanze delle associazioni combattentistiche e d’arma.
“Celebriamo oggi la fine della prima Guerra Mondiale, un evento epico, immane e quasi incomprensibile per le nostre menti se solo si prova a capire che cosa significa la morte straziata di moltissimi giovani, l’invalidità di oltre 1 milione di giovani la distruzione delle nostre terre, la fame, l’umiliazione delle nostre genti, la povertà assoluta alla ricerca di una sopravvivenza dignitosa – ha dichiarato il sindaco Antonio Miatto – . Davanti a tutto questo sacrificio sorge un dubbio: ne è valsa la pena? Oltre che rammentare le troppe vittime delle guerre, porgiamo oggi l’omaggio alle nostre Forze armate sempre pronte a difendere il nostro paese. Quante volte abbiamo ricordato i nostri Caduti in guerra, ripudiando i conflitti secondo la nostra Costituzione. Ora ci domandiamo se questo abbia avuto un senso, un’utilità, se tutto l’impegno verbalmente profuso abbia esercitato virtù catartiche su i bellicosi spiriti che invece ricominciano a svolazzarci intorno. È assolutamente insensibile la volontà di pace e dialogo del popolo”.
“Oggi è anche la giornata dell’Unità del nostro Stato, Unità che perseguiamo come valore da preservare nel tempo, malgrado gli sviluppi che stanno imponendo in questo momento storico – continua il primo cittadino -. La storia ci insegna che i confini degli Stati si sono sempre modificati nel tempo. Se è vero che perseguiamo come valore l’Unità del nostro Stato, dobbiamo operare perché il processo di rinnovamento richiesto, trovi esecuzione al più presto da parte del Governo e Parlamento perché è la vera salvezza dell’Unità del paese ravvivandone le motivazioni e rispettando le nazioni interne. Il rinnovamento sarà il grimaldello per spalancare le porte del progresso civile di quella parte del paese che oggi ne è parzialmente escluso”.
A prendere poi la parola è stato il colonnello Lorenzo Cadeddu, ricercatore in materia di storia militare e presidente del Centro studi della Grande Guerra Piero Pieri. “Oggi celebriamo l’anniversario dell’armistizio di Villa Giusti che portò la Pace, Pace che oggi sembra messa in discussione dalle difficili situazioni internazionali che ogni giorno ci appaiono sempre più irrisolvibili. Gli Stati riescono a fare di tutto per riportare l’umanità sull’orlo di un irreversibile baratro e non saranno manifestazioni e cortei a riportare gli Stati verso più saggi atteggiamenti se neanche le organizzazioni internazionali non riescono più a far sentire la loro voce alta e possente. Anche le donne in quel doloroso momento storico divennero comprimarie dei combattenti: le mamme presidiarono con le loro preghiere gli 11 tratti di fronte e, sugli stessi tratti, morivano psicologicamente assieme ai loro figli. Nessuno può permettersi di dire che le donne non c’erano e non ci sono oggi. Ed è giusto che sia così perché la democrazia e gli interessi della Patria sono doveri di tutti perché sono di tutti.
Arrivati a questo punto, mi rendo conto di come fosse vera l’intuizione del sovrano circa la povertà e l’ineguatezza delle parole per non cadere in una vuota retorica – conclude il presidente -. Nonostante la concorde volontà politica della ricorrenza del 4 novembre, non c’è stata ancora restituita. Dalle associazioni d’arma di alza verso la politica il doloroso grido di chi non ha più voce: ripristinate la ricorrenza del 4 novembre”.
Alle 18, al teatro Da Ponte, conclude le celebrazioni il Concerto dell’Ensemble di fiati del Conservatorio Steffani di Castelfranco Veneto per la Città della Vittoria, diretto da Giuseppe Falco. L’evento è organizzato nel quadro degli appuntamenti previsti nel calendario del Festival Internazionale di Musica del Veneto, che fa così tappa in città. Il Festival nasce da un’idea del maestro Alberto De Piero con il patrocinio del Consiglio Regionale del Veneto e il coinvolgimento di 17 Comuni delle 7 Province della regione.
L’idea è quella di mettere in rete i Comuni al fine di realizzare un circuito artistico in grado di coinvolgere più attori e protagonisti della realtà regionale, così da valorizzare il territorio in virtù della presenza di prestigiosi e qualificati interpreti musicali.
Da Cison di Valmarino un messaggio unanime: “Onore a chi ha dato la vita per la Patria”
“Onore a chi ha dato la vita per la Patria”: a celebrare l’importante anniversario questa mattina, è stata anche la comunità cisonese.
Alle 9.45 le autorità militari, civili e religiose di sono riunite al Tempio Madonna delle Grazie a Cison di Valmarino per l’Alzabandiera e la deposizione della corona d’alloro all’interno del Tempio. Alle ore 10 è stata celebrata la Santa Messa. A seguire, il corteo si è diretto verso Rolle, San Boldo e Tovena per la deposizione della corona d’alloro nei rispettivi Monumenti ai Caduti.
Anche a Revine Lago l’omaggio per l’Anniversario della Vittoria
Anche a Revine Lago si è svolta questa mattina la celebrazione del 4 novembre, giornata dedicata all’Anniversario della Vittoria, all’Unita Nazionale e alle Forze Armate. È stata celebrata la Santa Messa in suffragio dei Caduti di tutte le guerre alla chiesa di Santa Maria e, a seguire, sono stati posti gli omaggi floreali sui Monumenti in ricordo dei Caduti per la Patria. Presenti don Angelo, i gruppi Ana di Revine e Lago.
A Cornuda la cerimonia con la Filarmonica e poi la messa in memoria dei caduti
A Cornuda le celebrazioni del 4 novembre sono iniziate attorno alle 16 con la partenza del corteo da via Cima da Conegliano fino a via Roberto Chiarellotto dove si sono svolti i saluti e discorsi ufficiali con la partecipazione dei rappresentanti delle Forze Armate, delle associazioni d’Arma e della Filarmonica Cornudese.
Al momento commemorativo segue alle 18.30 la messa dedicata ai caduti cornudesi di tutte le guerre.
Anche a San Fior la cerimonia con Alpini e studenti
Il sindaco di San Fior Giuseppe Maset in occasione della giornata delle Forze Armate si è riunito con gli Alpini, gli studenti e don Domenico Valentino di fronte al monumento in ricordo dei Caduti (a poca distanza dalla sede municipale), per porre la tradizionale corona di alloro.
La memoria dei caduti di guerra a Nervesa della Battaglia
L’amministrazione comunale, le autorità militari e le Associazioni Combattentistiche d’Arma hanno reso onore ai caduti del Primo e Secondo conflitto mondiale.
Sono state poste le corone presso la stele dell’ex cimitero militare di Bidasio, al Monumento ai caduti di Bavaria, al Cippo Mario Fiore a Bavaria, all’Asilo monumento ai caduti di Nervesa, al Sacrario militare del Montello e presso il Monumento Ara Pacis di Santa Croce del Montello.
A Borso del Grappa le poesie dei bambini in tutte le lingue
A Borso del Grappa, come racconta emozionato il sindaco Flavio Dall’Agnol assieme ai suoi assessori, la cerimonia ha avuto un momento particolarmente toccante con una lettura da parte di alcuni bambini di alcuni brani, poesie e pensieri.
Sono stati gli stessi bambini a trascrivere e poi a tradurre i versi in più lingue: dall’italiano al dialetto, dall’arabo al tedesco, fino all’ucraino, come per dire che le lingue e la cultura non sono e non devono essere, mai, un confine culturale.
Il sindaco di Conegliano tiene un discorso in piazza Cima
Cerimonia del 4 novembre anche a Conegliano, dove questa mattina il sindaco Fabio Chies ha deposto una corona di allora al monumento dei Caduti, vicino alle scuole Grava, alla presenza delle Forze dell’Ordine. Il primo cittadino ha inoltre letto un discorso pubblico in piazza Cima.
A Susegana il ricordo di Caporetto e l’omaggio al “Glorioso Combattente”
A Susegana le celebrazioni del 4 novembre hanno visto anche il coinvolgimento dei ragazzi delle classi terze delle scuole medie.
È proprio a loro che, durante il suo discorso, dopo aver deposto la corona ai piedi del monumento del Glorioso Combattente, si è rivolto il sindaco Gianni Montesel ricordando la storia della bandiera di Susegana.
“Era il 1917 – commenta – e un gruppo di soldati che si stava ritirando da queste terre dopo la disfatta di Caporetto passò per Susegana e notò la bandiera che sventolava sul pennone del municipio.
Il geniere Umberto Savoia fu incaricato dal suo ufficiale di ammainare il drappo per salvarlo dall’invasore. Dopo cent’anni suo figlio ci chiamò e ci riconsegnò quella bandiera”.
I ragazzi delle scuole medie hanno poi recitato alcune poesie e letto i loro pensieri riguardo alla guerra, quel dramma del mondo che “distrugge case, uccide le persone e fa soffrire chiunque”.
Alla commemorazione hanno partecipato, oltre ad alcuni membri della giunta comunale, tutte le associazioni d’arma del comune, il comandante della stazione dei Carabinieri di Susegana Rudi Plazzotta e numerose altre autorità civili e militari.
A Maser la cerimonia con i versi di Ungaretti e Erri De Luca
A Maser, Ia cerimonia quest’anno si è tenuta in piazza a Crespignaga, con la presenza della Banda di Maser, dei vari gruppi alpini e delle associazioni d’arma.
Emilio Bottin, che tra due mesi compirà cent’anni, ex internato nonché rappresentante dell’associazione Combattenti e Reduci, ha parlato davanti al pubblico, accompagnato dalla sindaca Claudia Benedos, e ha chiesto di dedicare un ricordo alla tragedia che lui stesso ha sperimentato sulla propria pelle.
I ragazzi di seconda e terza media hanno poi letto sei poesie di Ungaretti e “Considero valore”, del poeta contemporaneo Erri De Luca. “Mi vedo, abbandonato nell’infinito” legge uno di loro.
“Queste poesie ci fanno riflettere su come questi valori non siano soltanto parole altisonanti, ma consistano in azioni più semplici e quotidiane” ha commentato la sindaca. “Questo monumento, una donna che richiama la Patria e la Pace, ci ricorda come in questo giorno è opportuno festeggiare la nazione e le forze armate, che andrebbero maggiormente valorizzate e tutelate. Come si preserva la pace? Con i comportamenti di tutti i giorni, con moralità, concretezza e onestà”.
Ad Asolo la commemorazione con i ragazzi delle scuole
Tre elementi splendono sotto il sole del mattino, il monumento ai caduti, la bandiera italiana e una corona di fiori: una rappresentanza della Asolo di oggi, con il sindaco Mauro Migliorini e tutta la giunta, le associazioni d’arma, i Volontari dei Vigili del Fuoco locali, l’Avis, le rappresentanze delle forze dell’ordine e della Asolo di domani, ovvero i ragazzi delle scuole dell’IC, si sono ritrovati questa mattina in piazzetta Duse nel centro del borgo storico per celebrare questa giornata dedicata ai Caduti e al loro sacrificio.
Sullo sfondo, un’esercitazione della Protezione Civile su corda lungo le pareti del Castello della Regina. Gli operatori hanno approfittato dell’esercitazione in alta quota per portare a termine una pulizia della parete della Torre Civica. La cerimonia è stata curata e organizzata dai gruppi Alpini di Asolo.
A Treviso risuona l’inno nazionale
Nel capoluogo le celebrazioni si sono svolte in piazza Vittoria sulle note dell’Inno d’Italia eseguito dalla Banda Musicale Cittadina “D. Visentin” con la partecipazione di numerosi cittadini e di rappresentanze studentesche, alla presenza delle massime autorità locali, civili e militari, alcuni parlamentari e consiglieri regionali, nonché i rappresentanti delle Associazioni combattentistiche e d’Arma.
La manifestazione, organizzata dalla Sezione Rifornimenti e Mantenimento di Treviso (Serimant) e dal Comune di Treviso, con il coordinamento della Prefettura, ha avuto inizio alle ore 10 con l’Alza Bandiera solenne, a cui ha fatto seguito la deposizione di Corone d’Alloro al Monumento ai Caduti e la lettura dei Messaggi del Capo dello Stato Sergio Mattarella e del Ministro della Difesa Guido Crosetto.
+ NOTIZIA IN AGGIORNAMENTO +
(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata – Amministrazioni comunali).
#Qdpnews.it