Ci sarà anche il presidente nazionale dell’Associazione Nazionale Alpini Sebastiano Favero alla cerimonia d’intitolazione della Sede del Gruppo Alpini di Revine alla memoria di Claudio Trampetti, per oltre 25 anni presidente dell’As.Pe.M, l’associazione delle Penne Mozze, “andato avanti” lo scorso aprile 2021.
E’ prevista per le 18.30 del prossimo venerdì 23 settembre ed è un atto che gli alpini del Gruppo di Revine e la sezione di Vittorio Veneto vogliono tributare a un personaggio indimenticabile, e di cui con l’intitolazione della sede si vuole perpetuare il ricordo.
L’evento sarà preceduto come si conviene da un solenne Alza bandiera, seguito dagli interventi del capogruppo Ana di Revine Michele Marchioni, del presidente della sezione Ana Francesco Introvigne, del presidente nazionale Sebastiano Favero, dal saluto del sindaco Massimo Magagnin e dal ricordo di Claudio Trampetti affidato a Dante Bernardi. Quindi lo scoprimento della lapide di intitolazione e la benedizione del parroco di Revine Lago don Angelo Granziera.
“Una cerimonia di intitolazione della sala ove ha sede il Gruppo – osserva Michele Marchioni – che vogliamo dedicare proprio alla memoria di Claudio Trampetti, indimenticabile Alpino, nostro concittadino, che tanto ha dato alla famiglia Alpina ed alla sua amata Comunità. Nondimeno la presenza del presidente nazionale della nostra associazione impreziosirà la sobria cerimonia organizzata per perpetuare nel tempo il ricordo di Claudio, un alpino che ha saputo esprimere, con la sua lunga appartenenza all’Associazione e alla guida dell’As.Pe.M., la volontà di diffondere nella sua comunità i più solidi ideali alpini”.
Trampetti, morto a 78 anni dopo lunghi mesi di sofferenza per un male incurabile, è stato lo storico presidente per 25 anni, dal 1995 al settembre 2019, dell’Associazione Penne Mozze e referente del Comitato del Bosco delle Penne Mozze di Cison di Valmarino. Originario di Colle Umberto da molti anni risiedeva proprio a Revine Lago dove è stato anche capogruppo degli Alpini. Presente al Bosco finché ha potuto, nonostante la malattia era sempre pronto ad accogliere visitatori, scuole e turisti per spiegare lo spirito del Memoriale. E nell’Associazione ha dunque lasciato una traccia indelebile, per la sua dedizione che è stata di esempio per coloro che ne hanno raccolto l’eredità.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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