“Vogliamo un’azienda fatta per chi ci lavora, non soltanto per i clienti”. L’evento del Gruppo Margot a CastelBrando riporta ai soli collaboratori “l’origine della potenza” del settore moda italiano

“L’origine della potenza” è il titolo che Margot S.p.A., holding attiva nel settore della produzione di componenti metallici destinati al settore dell’alta moda con diverse sedi in Veneto, Eurmoda S.r.l. a Pederobba, ad Alano di Piave e a Romano d’Ezzelino, così come in Toscana e in Emilia-Romagna, ha destinato al proprio evento, tenutosi venerdì 16 dicembre a CastelBrando, a Cison di Valmarino.

La holding, con un cuore tutto trevigiano, è nata nel 2019 grazie alla visione condivisa dal fondo MCP (Mindful Capital Partners), propone alle grandi firme una polarizzazione dei servizi, equilibrando completezza e flessibilità grazie alla varietà delle competenze integrate nel gruppo.

Al di là di una strategia che vede, per esempio, un dialogo tra Eurmoda S.r.l. in provincia di Treviso e ABC Morini S.r.l. a Scandicci, l’azienda ha voluto celebrare quella che è a suo avviso la vera origine della qualità, che si trasferisce anche all’accessorio finito: l’entusiasmo, la caparbietà, l’ambizione di chi lavora a qualunque livello.

“Chi acquista una borsa dovrebbe percepire la vostra dedizione, il vostro entusiasmo – ha affermato l’imprenditore asolano Marco Vecellio, CEO del Gruppo, davanti a circa 250 collaboratori. – In passato, nella moda, la cultura del lavoro stava nella competizione, nelle lotte sindacali, nelle trattative feroci. Oggi un’azienda come la nostra non è più insieme di singoli ma un tutt’uno ed è esattamente così che viene percepita nel mercato. Una massa d’energia, ordinata e irremovibile. La chiave del successo non sta più nel ruolo che ricopre ognuno di noi, ma in come veniamo percepiti nel nostro insieme. Perché fare business oggi significa ritrovare il piacere dei singoli nel far parte di qualcosa di più grande”.

Durante la serata a salire sul palco come ospiti d’onore sono stati i collaboratori, non i manager: sono stati intervistati e premiati i primi due dipendenti per anzianità nei rispettivi stabilimenti, come Ugo Collavo che dal lontano 1983 lavora nello stabilimento di Alano di Piave, poi chi viene dalla nazione più lontana, come Alessandra Lombardo, “tornata” in Veneto dal Brasile, incoraggiata dai racconti della sua famiglia emigrata in America nel secolo scorso. Così la storia dei collaboratori incontra l’evoluzione dell’azienda. 

Assieme alle medaglie, Margot S.p.A. ha consegnato ai suoi collaboratori anche delle promesse, alcune delle quali già concretizzate, altre a calendario per il 2023-24: “La nostra azienda, come qualunque altra, si fonda sulle regole del mercato di riferimento – continua Vecellio, – Io voglio immaginare una realtà che è fatta per chi ci lavora, non soltanto per i clienti: tanto sarà proattiva ed efficace, tanto più avrà un’energia da vendere. Stiamo parlando di un’azienda che sia ‘giusta’ da tutti i punti di vista, con un welfare aziendale spinto”.

Nonostante i grandi investimenti del 2022, il Gruppo Margot ha recentemente agito su un aumento degli stipendi minimi e sta strutturando un sistema per fornire ai propri dipendenti un vantaggioso pacchetto assicurativo-sanitario.

“In futuro assumeremo più in base all’entusiasmo, rispetto che valutando le competenze – assicura il CEO del gruppo. – Spaccheremo le strutture piramidali per ritrovare coesione strategica. Cercheremo di completarci creando una rete che coinvolga anche gli stakeholder”.

“Abbiamo investito in un settore fatto di eccellenze italiane che non hanno uguali nel mondo, una filiera in via di consolidamento sempre più in grado di dialogare con successo con i grandi brand del lusso – aggiunge sul palco Andrea Tuccio, managing partner di MCP. – E in questo settore il nostro gruppo si sta affermando come uno dei protagonisti”.

Grazie alla visione strategica di MCP e fiducioso nei confronti delle proprie risorse, il Gruppo Margot sta portando avanti diverse trattative relative all’acquisizione di altre aziende sinergiche al gruppo: realtà che devono avere la caratteristica di produrre materiali innovativi per la filiera, ma anche partnership commerciali ad ampio raggio, utili ad aumentare il raggio d’azione e creare un collegamento saldo con i clienti.

“In termini di M&A, il bilancio tra chi dà e chi prende non è mai scontato – commenta Vecellio sul palco di CastelBrando. – Anche in questo caso, valutiamo solo quelle acquisizioni che forniscono entusiasmo ed energia, non quelle che ne assorbono”.

(Foto: Margot S.p.a.).
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