Colle Umberto, ex dipendente licenziato cita il Comune, ma dopo 13 anni anche la Cassazione respinge il ricorso

Licenziato durante la prima amministrazione di Edoardo Scarpis, nel 2008, ha citato il Comune – tardivamente – per indebito licenziamento, ma in tutti e tre i gradi di giudizio ha dovuto soccombere.

Il Comune, come ha confermato il sindaco Sebastiano Coletti, ha sempre tenuto il punto, resistendo in tutte le fasi dei procedimenti, fino alla chiusura avvenuta nei giorni scorsi in modo definitivo e tombale ad un procedimento che durava ormai da quasi 13 anni.

Protagonista della vicenda G.G., dipendente del servizio strade del Comune contro il quale le varie amministrazioni succedutesi (Donadel, Scarpis e l’attuale con Sebastiano Coletti) non hanno mai voluto transigere, convinti della legittimità del licenziamento risalente proprio all’anno 2008, all’epoca del primo mandato Scarpis, il quale non aveva appunto esitato ad intimare al dipendente il licenziamento per assenza ingiustificata dal lavoro. Non si parla di giorni, ma mesi e mesi, senza giustificato motivo, come era emerso a suo tempo.

Nel 2013, cinque anni dopo essere stato scaricato (e non al massimo entro 270 giorni, come prescrive la legge), G.G. aveva impugnato il licenziamento avanti il Tribunale di Treviso, che con sentenza del 2016 aveva dichiarato però il ricorso inammissibile per tardività.

Non convinto G.G. aveva quindi impugnato la sentenza di primo grado, ma niente da fare: anche la Corte di Appello di Venezia l’aveva confermata.

Non ancora pago delle due sconfitte che qualcosa dovevano suggerire, l’ex dipendente ha impugnato nuovamente la sentenza con l’ultimo ricorso per Cassazione: ma anche la Corte suprema ha rigettato il ricorso e confermato in via definitiva la sentenza di secondo grado.

Al Comune adesso spetterà l’arduo compito di recuperare le spese legali liquidate in suo favore per la difesa nei tre gradi di giudizio, e che ammontano complessivamente ad oltre 15 mila euro.

Cosa quasi impossibile se si tiene conto che G.G., da parte sua, ha potuto portare il processo fino in Cassazione in quanto ha beneficiato del patrocinio a spese dello Stato.

(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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