Addio all’88enne Franco Maschio, il padre fondò la nota distilleria

Franco Maschio

È andato avanti Franco Maschio, deceduto all’età di 88anni, alpino del gruppo di Vazzola. Residente a Conegliano dagli anni sessanta, dopo il matrimonio con la signora Clizia, era nato e vissuto a Vazzola, con i genitori e i fratelli.

Suo padre, Antonio Maschio, fu il fondatore nel 1920 della distilleria che ha poi dato seguito al noto gruppo di grappe: spirito innovativo, andò anche in Francia, per apprendere tutte le tecniche e le informazioni necessarie a dare il via a un’avventura professionale di famiglia.

I parenti hanno raccontato che Franco Maschio amava ricordare i tempi giovanili in cui, assieme ai fratelli e agli amici, giocava tra le vinacce o si nascondeva dietro le botti.
Nonostante ciò, non seguì le orme del padre, ma piuttosto diede spazio alla propria passione per la natura e la montagna, frequentata fin da piccolo con la famiglia.
In quinta elementare entrò nel Collegio Brandolini di Oderzo, per studiare e lì rimase fino alla quinta superiore, dove conseguì la maturità scientifica. Successivamente andò a Modena, dove si laureò in Geologia.

Per tutta la vita ha lavorato come informatore medico scientifico, per conto di un’azienda medica americana, senza mai dimenticare però la passione per la natura e per altre attività collaterali. Persona poliedrica e “animato da mille passioni”, come ha raccontato la famiglia, curava il proprio giardino fiorito e in tavola non mancava mai un centrotavola da lui stesso allestito.


Poeta e artista per diletto, aveva già pubblicato due volumi di poesie, dove in copertina aveva fatto mettere le sue foto naturalistiche. Il progetto era quello di pubblicare un terzo libretto di versi, entro Natale: iniziativa che porterà a termine la sua famiglia.


“Era una persona positiva, che ha affrontato la vita nel giusto modo – il ricordo dei parenti – Aveva amore per la geologia, la natura e la montagna, dove aveva una casa. Il giorno prima della sua scomparsa, si trovava nelle sue amate montagne, dove era andato a raccogliere funghi. Gli piaceva scattare inoltre delle fotografie e dipingeva: aveva esposto alla chiesa di Madonna delle Grazie, nella mostra collettiva degli ‘Artisti dea Montesea’, ma anche in altre zone, come ad esempio Portobuffolè. Dipingeva sul suo cavalletto in mansarda”.


“Faceva parte del gruppo Alpini di Vazzola e questa era una cosa a cui teneva molto, perché suo padre era stato uno dei soci fondatori del gruppo stesso – hanno continuato – Era un alpino fervente, andava sempre alle adunate. Aveva un cuore grande e i nipoti erano innamorati del nonno”.


“Era rimasto una persona giovane nel fisico e nel cuore. Sempre attivo – hanno aggiunto – Ha affrontato con forza tutti gli ostacoli della vita”. Per rendere omaggio alla sua vena creativa e al suo senso della vita, la famiglia ha messo sull’epigrafe alcuni versi tratti dalla poesia “Un addio per…”, contenuta nel secondo volume di poesie pubblicate da Franco Maschio, testo che i parenti hanno fornito per esteso: “Vorrei… salutare il mondo./ Vorrei volgere l’ultimo attimo d’amore/ a chi ho sempre amato,/ come l’onda saluta silenziosamente,/ con l’infrangersi dopo una lunga vita,/ così al fruscio un silenzio di attesa…di speranza./ Vorrei essere come l’ultimo volo/ nel cielo che commuove l’animo,/ l’ultimo volo del gabbiano mentre/ con la sua ala bianca e/ con nostalgico grido saluta/ il giorno che scompare – si legge – Vorrei essere come la luna che con i suoi colori di festa/ illumina l’ultima notte./ Vorrei esser come un bimbo/ che con l’ultimo perché chiude/ il mondo nei suoi sogni di tranquillità/ vorrei essere come una rondine che,/ all’indomani, non ha più spazio per volare./ Il suo tempo è finito e chissà/ ancora fino a quando e dove andrà…“.

Franco Maschio lascia la moglie Clizia, i figli Marco e Barbara con Giovanni, gli adorati nipoti Sofia e Massimiliano, tutte le persone che l’hanno amato e voluto bene. Il funerale sarà celebrato lunedì 9 ottobre alle 15, nella chiesa parrocchiale di Madonna delle Grazie a Conegliano, dove verrà recitato il Santo Rosario domani, domenica 8 ottobre alle 18. Dopo la funzione funebre, la salma verrà tumulata nel cimitero di Vazzola.

(Foto: Onoranze funebri Faldon)
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